RASSEGNA STAMPA DETTI E SCRITTI 9 SETTEMBRE 2021
A cura di Manlio Lo Presti
Esergo
A volte le necessità politiche si rivelano errori politici
(George Bernard Shaw)
GYLES BRANDRETH, Il libro delle citazioni politiche, Mondadori, 1996, pag. 38
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SOMMARIO
AGATHA, MAESTRA DEL SOSPETTO
Piccole crepe crescono…
Problema da quinta elementare: il covid-19
Il mainstream contro i Prof. anti Green Pass: “Sono il fronte dei negazionisti”
Auguri Roma e viva la bellezza!
Squadra Verde e squadra Rossa: cosa ci aspetta nel prossimo futuro?
Borghi: Vacciniamo i bambini che non rischiano per il covid?
Una multa giornaliera della Commissione alla Polonia, finché non si piegherà
LA RUSSIA SI PREPARA ALLA PEGGIORE DELLE IPOTESI E STA RECLUTANDO RISERVISTI NELLE FILE DEL SUO ESERCITO
LA NATO TEME KALININGRAD PERCHÉ È IL COLTELLO DELLA RUSSIA ALLA GOLA DELL’EUROPA
GLI STATI UNITI HANNO SOSTENUTO LA CRESCITA DELL’ISIS-K?
LA RUSSIA HA UTILIZZATO I SISTEMI DI DIFESA AEREA S-400 CONTRO GLI AEREI ISRAELIANI
Sette prove dell’esistenza dei Giganti
Basso, buffo e spietato. Un Canetti spettacolare
I dati ufficiali AIFA sulla sorveglianza vaccinale. Ovvero c’è ancora molto da capire
La madre di tutte le truffe
Le incoerenze di Letta sul caso Mps
Quando lo stato è un evasore fiscale, e non piccolo: il caso MPS
Criptovalute, quando il “DIAVOLO” ti lastrica di marmo le strade per l’inferno
Giuseppe Conte altro che “avvocato del popolo”: ecco chi erano i suoi clienti
LA VERA DITTATURA DEL MONDO
PERCHÈ IL REGIME INSISTE TANTO NEL NEGARE LA PERICOLOSITÀ DEI VACCINI?
Documenti FOIA: Fauci ha finanziato la creazione di chimere virali a Wuhan. Alla fine
8 Settembre… Liberiamoci dal tradimento!
EDITORIALE
AGATHA, MAESTRA DEL SOSPETTO
Manlio Lo Presti 9 settembre 2021
Fonte immagine: https://www.ilsecoloxix.it/cultura-e-spettacoli/2020/05/18/news/agatha-christie-accusa-di-plagio-per-l-assassinio-di-roger-ackroyd-1.38859899
Gli indizi solitari dicono ben poco. Facilmente sfugge il loro significato. Ma, raggruppati e coordinati, forniscono un quadro di insieme. Il mosaico composto da un vasto numero di indizi diventa una certezza. La infernale Agatha ne sapeva qualcosa.
Sulla base della elencazione di fatti e tracce, si prefigura l’ipotesi di un grande inganno ai danni della ex-italia indicata come laboratorio e come cavia, come previsto dai protocolli di Washington firmati nel 2014 dalla titolare della Sanità Lorenzin (1). Questi accordi sono il punto di partenza delle sofferenze a carico della popolazione italiana.
Ecco un elenco in ordine sparso e non esaustivo sul quale il sospetto diventa certezza:
- No autopsie
- Dati gonfiati classificando covid decine di malattie diverse
- Nessun dato statistico sul numero dei casi avversi: silenzio assoluto
- Scarsa e opaca informazione al cittadino preferendo imporgli un regime di intimidazione e terrore
- Separazione delle famiglie con isolamento del malato (pubblicità luttuosa di Salvatores, poi annullata)
- Dati statistici 2020 anteposti di due mesi per far apparire gravissima la situazione, come da deduzioni di un prestigioso lavoro del Dott. Daniele Comero (2)
- Segreto di stato decennale
- Elevazione della percentuale dei vaccinati: 70 – 80 – 90%, con una sequenza di autosmentite in corso d’opera che fanno perdere credibilità
- Prima, seconda, terza, quarta dose, obbligo di mascherina anche se vaccinati
- Rovesciamento della morbilità che proviene dai non vaccinati a fronte di vaccinati che dovrebbero essere protetti da tutto…
- Vaccino come dovere morale, alla faccia del consenso informato
- I ragazzi che vogliono vaccinarsi possono farlo anche contro il parere dei genitori esercenti la patria potestà!
- Dopo 18 mesi, siamo al punto di partenza con mascherina e passaporto vaccinale che diventerà microchip (non scaricare la app, solo cartaceo)
- Inizialmente i bambini erano esenti, adesso l’età scende, fino al feto prossimamente
- Possibile vaccinazione di massa degli animali considerati
- Scudo penale. Perché ricorrere a tale strumento giuridico? Non andava tutto bene con i vaccini? Da mesi (oltre 18) si bombarda che i vaccini sono sicuri. Perché, ripetiamo, lo scudo???
- Estorsione della preventiva firma del consenso informato da parte del vaccinato, per evitare responsabilità per danni da casi avversi
- Non garanzia dello Stato per risarcire i danni da casi avversi ormai migliaia e nascosti
- Proroga infinita dello stato di emergenza
- Cabine di regia invece di utilizzare strutture pubbliche esistenti: CNEL, ministeri, centri di ricerca, ecc.
- Dichiarazione di pandemia da OMS che ha eliminato le coperture assicurative sanitarie i cui premi però sono stati pagati lo stesso
- Terrorismo mediatico 76 ore al giorno da 18 mesi con virologi tutti in contrasto fra loro. Procurato allarme e diffusione di dati non verificabili.
- Vessazione della popolazione italiana e non quella migrante ad una infinità di regole astruse, difficili da eseguire e quindi soggette a controlli ossessivi e a multe
- Tasso finanziamenti a zero per continuare a bloccare l’economia (margin call). In tal modo non ci sono prestiti alle imprese, il tasso quindi non sale e pertanto si salvano le quotazioni dei derivati in possesso dei fondi sovrani, delle strutture finanziarie mondiali che controllano le banche.
- Controlli ossessivi alle attività commerciali. Lo scopo? Farli chiudere. Tutto il commercio deve confluire nei canali della gran distribuzione di proprietà di multinazionali estere che spostano i ricavi a casa loro: una continua vampirizzazione delle risorse della ex-italia
- Nessun migrante è filmato mentre si vaccina… perché?
- Non è morto nessun politico, dirigente di alto livello dell’economia, della finanza, della produzione, del clero cattolico, di qualsiasi culto, dell’esercito, della magistratura, deputati nazionali provinciali locali, ecc.
- Politici infettati e guariti in tre giorni! Hanno utilizzato farmaci portentosi preclusi al popolo bue che deve morire? Oppure siamo di fronte ad una farsa?
- Miliardi di euro erogati per le corsie, per i medici vaccinatori, per le farmaceutiche, per i politici. Questo è il motivo dell’accanimento farmaceutica contro la popolazione italiana e non contro i cosiddetti migranti???
- Appalti fantasma e ruberie di forniture
- Miliardi alle farmaceutiche tassate in Olanda al 3%
- Protocollo di Washington firmato dalla Lorenzin: Italia capofila delle vaccinazioni! (3-4-5)
- Ossessiva gestione della c.d. emergenza con i dpcm e non con una legge votata dal parlamento esautorato
- Emergenza prolungata da una serie di proroghe.
TOTALE: 36 sospetti…
Sembra di stare dentro il gioco dell’oca. Dopo un anno e mezzo di carcerazione di 60.000.000 di cittadini del terzo Paese d’Europa, di minacce, di persecuzioni ai negozi, alle attività economiche, siamo al punto di partenza! In arrivo ci sono la terza, quarta, quinta dose, di nuovo le minacce delle sette polizie, incremento esponenziale e caotico (volutamente con abile regia) degli sbarchi dei c.d. migranti. Rispetto all’inizio dello psychovairuss, rimane l’obbligo della mascherina anche per i vaccinati (sic!) e l’obbligo del lasciapassare vaccinale: una altra servitù pe umiliare e terrorizzare. Il passaggio successivo sarà la trasformazione della stella di Davide tecno-sanitaria in dispositivo microchip sottocutaneo RFID. Sarà compiuto il passaggio finale della realizzazione del capitalismo della sorveglianza il cui cardine è la valutazione della vita umana a punti che vengo detratti ad ogni infrazione commessa., coiè quando si contravviene ai “criteri etici della community” (6)
Nel contempo, perdura il collasso economico pianificato in modo che le nostre aziende, i marchi, i beni culturali, siano venduti a stati esteri per pochi spicci. Nessun esponente del sinedrio tecno-farmaceutico è finito in galera per questi errori, ovviamente.
Dopo la spoliazione sistematica di tutto quello che è saccheggiabile, i territori italiani diventano la sacca razziale dell’Europa per l’accoglimento senza condizioni di centinaia di migliaia di clandestini.
Va evidenziato che, qualsiasi moto di ribellione dei cittadini italiani sarà represso sanguinosamente dai 490 mafiosi eccellenti liberati dal precedente ministro di giustizia mediante decine di attentati da tremila vittime ciascuno. Qualcuno ancora deve spiegare i motivi della loro liberazione! I commissari liquidatori della ex-italia hanno imposto una cortina di omertà 250 volte più pesante di quella mafiosa: un muro di molibdeno … Chi darà ordini a questi sicari di professione? CHI? Nessuno parla… Silenzio abissale, totale.
Spero che non ci siano in giro persone che credono che il ritorno ad una nuova più genocida stagione delle bombe nascerà da moti popolari “spontanei”!
Si tratta di una COVERT OPERATION avente esigenze logistiche di alta complessità che solo l’esperienza di tecnologi della sovversione in servizio presso strutture parallele dei Servizi nazionali ma soprattutto esteri, possono allestire e far funzionare!
Come ha più volte ripetuto un celebre giornalista: ma i politici che fanno?
La infernale e geniale Agatha avrebbe subito risposto, altro che questa accolita di cinici cialtroni venduti e autorazzisti!
SITOGRAFIA NECESSARIA:
- https://aifa.gov.it/-/l-italia-capofila-per-le-strategie-vaccinali-a-livello-mondiale
- https://drive.google.com/file/d/10mHy0kYaf-ZIfUuDDoWSfhBmsMSsfad8/view?usp=sharing La nuova era politica dopo il covid19 – ISPIG
- https://aifa.gov.it/-/l-italia-capofila-per-le-strategie-vaccinali-a-livello-mondiale
- https://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_1_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=notizie&p=dalministero&id=1748
- https://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_4_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=salastampa&p=null&id=4721 Notizia del 2016!
- https://www.eticaeconomia.it/il-capitalismo-della-sorveglianza-secondo-shoshana-zuboff/
- https://grandeinganno.it/2021/05/24/presidente-istat-ammette-in-italia-i-morti-di-cancro-vengono-registrati-come-morti-covid/
- https://www.facebook.com/235798113797760/posts/713827102661523/ La Germania ha reclutato degli “scienziati” per elaborare dei falsi modelli statistici che presentavano scenari di migliaia di morti con Covid
- https://www.radioradio.it/2020/11/falsificato-documenti-pandemia-italia-rivelazioni-ranucci-oms-dossier/
- https://scenarieconomici.it/problema-da-quinta-elementare-il-covid-19/
- https://www.degasperis.it/le-cause-di-morte-in-italia.html
IN EVIDENZA
Problema da quinta elementare: il covid-19
Settembre 8, 2021 posted by Jacopo Cioni
Attualmente, 06/09/2021, la grande pandemia in Italia vede:
Prendiamolo per buono.
Vorrei che rileggeste i dati su riportati. I dati indicati parlano di influenza, non di covid-19.
https://www.epicentro.iss.it/influenza/influenza
https://ilbolive.unipd.it/it/news/limpatto-dellinfluenza-sulleccesso-mortalita
https://www.degasperis.it/le-cause-di-morte-in-italia.html
Il mainstream contro i Prof. anti Green Pass: “Sono il fronte dei negazionisti”
La replica del Prof. Guido Cappelli a Ferdinando Pinto che si dice “arrabbiato” coi colleghi firmatari dell’appello “Il lasciapassare della discriminazione”
Sono L. G. , docente di Torino. Sono vaccinata, ma contro la carta verde. Ritengo sia un dispositivo che obbliga e divide.Tutti, vaccinati e non, dobbiamo essere uniti contro tale “lascia passare”. Crea discriminazione e già questo tradisce la nostra Costituzione, appositamente voluta dai nostri Padri: lunga, con più diritti che doveri, rigida.Ricordo i partigiani, ricordo chi ha perso la vita per la Libertà e per la democrazia rappresentativa di tutti, anche delle minoranze. Sono fiera di essere tra le firmatarie di questo appello. Insegno in una scuola che è dedicata anche a Rosa Luxemburg, come si possono tradire le idee!!!Resistenza sempre Resistenza
Questa lettera è una delle tantissime che ci sono arrivate. L’appello dei docenti universitari ospitato da ComeDonChisciotte.org a cui hanno aderito decine e decine di personalità e di comuni cittadini, è approdato pure alla redazione del Corriere del Mezzogiorno (emanazione del Corriere della Sera), che ha interpellato Ferdinando Pinto, professore di Diritto amministrativo alla Federico II, già docente di Diritto costituzionale:
Un manifesto così tranchant fa male anche a chi lo sottoscrive. Il tono poi è molto discutibile e lascia il tempo che trova. E non ultimo è pubblicato su un sito negazionista. (1)
Ringraziando il Prof. Pinto (così come abbiamo fatto a suo tempo nei riguardi di Milena Gabanelli), pubblichiamo la replica del Prof. Cappelli, docente di Letteratura Italiana presso l’Università degli Studi di Napoli L’Orientale (promotore assieme ai colleghi Giuseppe Germano e Antonietta Iacono dell’appello “Green pass, il lasciapassare della discriminazione”), una missiva che era stata indirizzata proprio al Corriere del Mezzogiorno, ma che è stata ignorata dalla redazione.
La libertà di espressione ed il libero dibattito sembrano ormai fortemente compromessi. Viene da chiedersi chi siano i negazionisti.
Secondo il Prof. Pinto:
C’è un equivoco di fondo nell’appello contro il green pass, i firmatari richiamano la Costituzione. Ebbene la nostra Costituzione parla di diritti sì, ma anche di doveri dei cittadini. La prima parte, a proposito di principi, parte proprio dai diritti e dai doveri. Il discorso della libertà dunque non ha senso se non si inquadra in questa logica. È alla base delle democrazie moderne (2).
E la giornalista gli chiede: Chi invoca la dittatura sanitaria, la deriva autoritaria dello stato emergenziale, dove sbaglia?
Perché è vero proprio il contrario. Il ragionamento di chi si dice contrario è intrinsecamente contradditorio perché l’esaltazione della libertà senza limiti comporterà proprio la limitazione della libertà stessa (3).
Il Corriere incalza il docente universitario senza giri di parole, e poi titola:
L’ amministrativista Ferdinando Pinto analizza il fronte dei negazionisti «La Costituzione parla di diritti, ma anche di doveri dei cittadini. L’obbligo va sancito, ma c’è la politica di mezzo»
Di seguito, la replica del Prof. Cappelli. Tutto ciò, non è soltanto uno scambio a distanza fra intellettuali, ma il confronto tra due visioni del mondo e della società, profondamente lacerata dalla complessa realtà che viviamo.
La posta in gioco
Di Guido Cappelli (*)
Il nostro appello contro il green pass dello scorso 27 agosto (che mi piace battezzare l’“appello dei filologi”) ha avuto una certa ripercussione, al punto da suscitare qualche preoccupazione in mainstream, preoccupazione che si riflette nella pronta (forse talmente pronta da sconfinare nell’avventato) replica di un professore napoletano, apparsa sollecita sul Corriere del Mezzogiorno del 2 settembre, a stretto giro da un articolo dello stesso quotidiano dove si dava notizia dell’appello e si raccoglievano alcune mie dichiarazioni al riguardo. Credo sia giusto e onesto dare una controreplica, anche per onorare un dibattito intellettuale a mio parere cruciale in questo momento storico.
Il nostro critico è anche lui un professore, un illustre giurista per giunta: egli ci invita, fin dal titolo della sua intervista, a non banalizzare temi seri e profondi come quello della libertà individuale. Invito giustissimo, sacrosanto, da accogliere senz’altro. Potrebbe cominciare lui stesso a dare l’esempio: evitando, magari, di ricorrere, per puntellare la sue evidentemente non solidissime argomentazioni critiche, al trito, banale e truffaldino paragone tra l’obbligo vaccinale e… il codice della strada (!), in una similitudine tanto frivola quanto imbarazzante: “mi domando perché non si scandalizzino allora per i limiti di velocità o per il divieto di sosta”.
E allora, visto che il professore si domanda, glielo spieghiamo noi perché si tratta di una pericolosa, fallace banalità: semplicemente perché non risulta che per un divieto di sosta ti tolgano la macchina e tanto meno il lavoro, né che un’infrazione di traffico derivi nella perdita di diritti di cittadinanza come quelli che nega il green pass. Chiunque può vedere da sé la vuotezza di simili paragoni. Ma sì, lo sappiamo: non è una fallacia nuova; sta passando sulle bocche di tanti, troppi presunti “intellettuali organici”. Forse è meglio argomentare in modo meno superficiale: pena la caduta nella banalizzazione.
Né sembra troppo incisivo l’altro argomento del nostro professore giurista: il classico argumentum auctoritatis, in questo caso con aroma di agenzia di rating: l’argomento di autorità che evita di entrare nel merito, quando definisce il sito che ha ospitato il nostro appello come “negazionista”. Eccolo! Non poteva mancare il vecchio jolly utile a degradare qualsiasi dibattito, sterilizzare qualsiasi confronto di idee leale e razionale. “Negazionistaaaa”! Basta profferire la parolina magica, e l’interlocutore è annichilito, sprofondato nell’inferno del tabù, dell’indicibile, del Male con maiuscola. Ma che cosa intende, illustre collega, con “negazionista”? Intende chi dà voce a tutte le voci? Chi ospita i dibattiti in tutta la loro complessa dimensione? Chi non esclude a priori punti di vista e opinioni anche scomode?
Chi non ha “linee editoriali” draconiane in nome delle quali ogni giorno, lo sappiamo tutti e lo sa anche Lei (il re è sconciamente nudo anche in questo!), capi e capetti dettano le linee ideologiche ai sottoposti e sanzionano duramente chi non si allinea? Il collega-giurista ignora forse il clima delle redazioni dei giornali mainstream? Allora gli sveliamo un piccolo retroscena: questo stesso articolo era stato inviato allo stesso giornale che aveva ospitato i nostri rispettivi interventi, ma, come si vede, non è stato pubblicato. Lui questa come la chiama? Il collega-giurista non sa nulla delle mostruose concentrazioni oligopolistiche che hanno snaturato da almeno un quarto di secolo in qua il senso stesso del fare informazione? “Non sia mai!”, per dirla con l’Apostolo.
E noi, poveri illusi, generazione allevata nei valori costituzionali di pluralismo e democrazia, convinti che informazione fosse proprio dar voce a tutte le opzioni in campo! Che vuol dire “negazionista”, caro collega? Non sarà che è l’ennesima vile etichetta appiccicata sulla bocca di chi dissente, pone questioni, solleva dubbi? Ma nell’intervista è stato, invero, tutto un banalizzare: come quando evoca lo Stato come garante di una privacy che dovremmo consegnargli ad occhi chiusi: forse sarebbe bene interrogarsi su che cosa è diventato lo Stato negli ultimi 30-40 anni, su come è stato colonizzato, infiltrato, snaturato da lobby e poteri privati che hanno annullato l’idea stessa di rappresentanza popolare.
Ma tutto questo è assente nella riflessione del nostro censore, che invece invoca disinvoltamente democrazia e costituzione, salvo poi insistere sul fatto che noi saremmo “una minoranza” (sarà poi vero?) cui è concesso uno spazio “eccessivo”, cosa che non sembra deporre a favore della sua credibilità democratica, se è vero che in democrazia è proprio il diritto delle minoranze il primo ad essere tutelato.
Del resto, ci si può riempire la bocca di quante solenni dichiarazioni e sottili interpretazioni si vogliano, ma l’articolo 32 della Costituzione parla chiarissimo: l’obbligo vaccinale nei termini in cui lo si sta proponendo è vietato. Vietato. E per una ragione storica ben presente ai nostri padri: la sperimentazione su corpi operata dal totalitarismo nazista. Mai più, si disse. Poi, che in questo tempo postmoderno tutte le vacche siano grigie e sia la forza a stabilire l’interpretazione del diritto, è altra questione, purtroppo tragica: ormai, padroni dei media e in larga parte anche delle istituzioni di garanzia, possono far dire alla nostra Carta costituzionale (come del resto a qualunque principio giuridico fino a ieri comunemente accettato) tutto quello che vogliono e anche di più: non c’è testo che, adeguatamente torturato, non confessi quello che il potente vuol fargli dire. A volte, questi “intellettuali organici”, con le loro valigette, con le loro cravatte, sembrano degli hooligans incendiari che mettono allegramente le mani su Dichiarazioni dei diritti secolari, Costituzioni costate lacrime e sangue, princìpi di civiltà dati per acquisiti da decenni se non da secoli.
Ha ragione il collega: non bisogna banalizzare. Banalizzare ed etichettare sono forme di violenza simbolica e lui, come noi, certo detesterà la violenza simbolica. Sappiamo benissimo che quello della libertà è tema complesso e delicato: sappiamo bene che esiste una libertà degli antichi e una dei moderni, una libertà “prima del liberalismo”, una libertà positiva (partecipazione alla vita civica) e una negativa (assenza di interferenza da parte del potere). Abbiamo letto Finley, Stuart Mill, Berlin e Skinner, ricordiamo il Diritto romano e Cicerone, e abbiamo perfino l’aspirazione, la fiducia visionaria, “eretica”, a farli uscire dall’accademia e farli diventare patrimonio comune delle coscienze, armi da suonare in testa ai corifei dell’autoritarismo dalle sinistre tinte distopiche che ci stanno ammannendo da troppo tempo. Proprio per questo – in mezzo a questo gigantesco falò della razionalità giuridica e filosofica, in questa cancel culture della ragione, della ragionevolezza e del buon senso che covava da tempo ma si è scatenata da un anno e mezzo “causa covid” – alcuni di noi ancora ricordano che tra le conquiste decisive della seconda modernità c’è proprio la sovranità sul e del proprio corpo, l’autodeterminazione individuale, la distinzione tra attività della vita, regolabili per legge, e vita stessa, indisponibile, in linea di principio, per qualunque potere politico o economico che sia. Non sono argomenti da “stato d’emergenza”, ma da dibattito riposato e profondo, non certo appannaggio di questa o quella disciplina, ma bisognosi dell’apporto di tutti, dal filosofo al giurista al biologo, magari costituendo dei comitati di bioetica degni di questo nome.
È questa la posta in gioco, egregio collega, non inganniamoci: la sovranità sul proprio corpo, il diritto alla libera scelta su ciò che riguarda l’intimo, il sé irriducibile alla manipolazione biopolitica: il diritto, insomma, al libero arbitrio, questa meravigliosa scoperta millenaria, per cui la nostra Civiltà lotta dalla notte dei tempi. È l’ultima frontiera della dignità; è una battaglia di civiltà, il limes su cui attendiamo i barbari. Decisi, ne stia certo, a resistere, con la testa alta, la mente lucida, il cuore pieno di fiducia nell’umano.
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(*) = L’intervento è stato concordato con Giuseppe Germano e Antonietta Iacono anch’essi promotori dell’appello “Green pass, il lasciapassare della discriminazione”, riportato di seguito.
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Ecco l’intera platea dei sottoscrittori provenienti dai più svariati ambienti: università, scuola, pubblica amministrazione, musica e spettacolo, libera professione. Non solo: moltissimi cittadini preoccupati dagli eventi in corso, ma allo stesso tempo disposti all’impegno.
Promotori
Guido Cappelli (docente universitario) Giuseppe Germano (docente universitario) Antonietta Iacono (docente universitario)
Firmatari – Ultime adesioni (aggiornate al 08.09.2021 ore 22.30)
Franco Ghelfi (docente universitario), Maria Giovanna Bosco (docente universitaria), Giovanna Campani (docente universitaria), Mikaela Cordisco (docente universitaria), Giovanni Antonio Nigro (docente universitario), P. Davide Cozzoli (ricercatore e docente universitario), Stefano Scarcella Prandstraller (ricercatore universitario), Rosaria Crupi (ricercatrice universitaria), Elisabetta Della Corte (ricercatrice universitaria), Claudia Munno (avvocato e dottore di ricerca), Vittorino Talamini (ricercatore confermato), Carmelo Buscema (ricercatore), Anton Thumiger (docente), Paolo Asta(docente di lettere e dottore di ricerca), Grazia Sarnataro (docente), Vittoria Maniglio (insegnante), Maria Barbato (docente), Modesto Caruso (insegnante), Antonella De Cupis (docente), Elena Villani (docente),Anna Chiara Ferlinghetti (insegnante), Cinzia Largo (docente), Antonella Giordanelli (pianista e docente), Lorenzo Sarno (docente), Simona Masillo (insegnante), Pina Paone (docente), Antonio Parascandolo (docente), Stefania Del Gaudio (docente), Mauro Vallone (docente), Loredana Gugliotta (docente), Ersilia Esposito (docente), Concetta Rauso (docente), Maria Parascandolo (docente), Alessandra Buonajuto (docente), Raffaella Paisio (docente), Rosetta Enza Blundo (insegnante), Simona Di Lorenzo (insegnante), Mariapaola Avellino (docente), Ferdinando Goglia (docente), Maria Lo Fiego (docente), Paola Caruso (docente), Cinzia Largo (insegnante), Antonio Giaccio (docente), Rossana Volpi (docente), Marilisa Amelino (docente), Chiara Pepe (docente di scuola primaria), Ascione Gennaro(docente), Maria Gabriella Alfano (docente), Ivana Rossi(docente), Cristina Gianoncelli (insegnante), Gianfranca Fiorentino (docente), Marcella Raiola (docente), Elena Esposito (docente), Rossella Bonato (formatrice e insegnante precaria), Raffaella Calderoni (docente), Sisto Ametrano (docente), Francesco Ferrara (docente), Biagio D’Urso (docente), Silvia Roia (docente), Liliana Pesaresi (docente), Patrizia De Rosa (docente), Angela Martinelli (docente), Laura Leone (insegnante), Daniela Biondi (insegnante in pensione), Greta Bienati (pedagogista e scrittrice), Giuliano Tosi (docente), Camilla Fava (insegnante), Linda Lo 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Manuela Stendardo, Marina Piscopo, Flavio Scala, Teresa Apicella, Anna Ammendola, Vitiello Antoni, Valeria Caruso, Paola Matino, Stefania Miale, Paola De Paola, Giuseppe Aragno, Rosario Gallotti, Mauro Giordani, Maria Santini, Marina Zakharenko, Manuela Fadda, Carmine Fascella, Nicoletta Rozza, Marco Cappelli, Bettini Enrico, Camarretta Vito, Francesca Ciulli, Marco Giordano, Fabio Campilongo, Antonietta Mele, Salvatore Caruso, Nicola Tatoli, Sara Guizzaro, Gaia Condorelli, Calisti Canio, Andrea Bettinelli, Elisa Ravasi, Gianpaolo Ciccarelli, Germana Piron, Francesco Valori, Arrigo De Angeli, Rosanna Maritano, Cecilia Betty Visaggio, Lucia Bindi, Clara Carandini, Alberto Colombo, Gregorio Occhipinti, Eleonora Torda, Luigina Gatti, Sara Vommaro, Marco Bassi, Giuseppe Zucca, Rinaldo Giacon, Enrico Norbiato, Alberto Bressan, Rosa Bombaci, Angelo Covato, Gaetano Contento, Chiara Salvioli, Iezzi Marianna, Francesco Panzetti, Davide Sabbatini, Sabrina Corrias, Giuseppe Anell, Massimo Rindone, Sandra Marchetti, Alessandro Rani, Paola Esposito, Silvana Rossato.
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Adesioni al 01.09.2021
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Il documento promosso da Guido Cappelli, Giuseppe Germano e Antonietta Iacono sta arrivando in ogni dove.
Seguiranno ulteriori iniziative legate a questo patrimonio di idee e di valori comuni.
Chi volesse sottoscrivere il documento, può inviare un messaggio all’indirizzo
ass.culturaepassione@gmail.com
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IL TESTO INTEGRALE DELL’APPELLO
L’Università e la Scuola sono, per definizione, il luogo dello scambio, dell’inclusione, della riduzione delle barriere sociali, della crescita personale attraverso i legami di amicizia e di interessi culturali.
Vedere oggi queste istituzioni diventare uno dei luoghi privilegiati di esclusione e separazione, dove la ragione della legge è calpestata e mistificata, è uno spettacolo non solo inquietante ma desolante.
Senza dubbio, agli occhi di molti la crisi provocata dal Covid-19 – comunque la si voglia considerare sotto il profilo strettamente scientifico-sanitario – ha funzionato come fattore di accelerazione e catalizzazione di tendenze autoritarie sul piano politico, sociale e antropologico, che già serpeggiavano nelle società occidentali da tempo, almeno dalla cosiddetta “controriforma” neo liberista iniziatasi negli anni ’80 dello scorso secolo e proposta ai popoli con l’edulcorante oppio del “glamour”.
Una deriva che, per essere in atto da tempo e in una modalità finora poco percepibile e quasi invisibile per la maggioranza delle persone, non risulta meno angosciosamente preoccupante, tanto più che è quasi del tutto mancata una classe intellettuale capace di metterla veramente a nudo in modo incisivo.
Ma con la crisi provocata dal Covid-19, appunto, dopo i primi mesi di shock, finalmente a molti è apparso sempre più chiaro come la risposta alla crisi assumesse sempre di più un carattere politico più che strettamente sanitario, investendo le libertà e i diritti individuali in modo scarsamente giustificabile non solo dal punto di vista razionale, ma anche da quello scientifico.
L’introduzione della “certificazione verde”, il cosiddetto “green pass” (anglicismo che, come spesso accade vuole coprire la natura problematica e divisiva del documento), non fa che condurre al culmine questo processo involutivo che si sta compiendo sul piano dei diritti civili e sociali sotto gli occhi di un pubblico intimorito e distratto ad arte dalla propaganda mediatica.
Il “green pass” trascina l’Italia, come era già accaduto in epoche passate, nel baratro della discriminazione tra cittadini.
Un settore sempre più numeroso della popolazione assiste, tra l’angoscia e la stupefazione, a una deriva autoritaria e transumanista delle nostre società, a livello nazionale e globale, di cui era difficile prevedere l’intensità e la rapidità, nel disprezzo di leggi e carte costituzionali costate ai nostri padri sacrifici e lotte, spesso al prezzo della vita.
Un’aggressività del potere del tutto inedita, estranea perfino ai periodi più oscuri e imbarazzanti della nostra storia, una violenza sistemica finora sconosciuta, apparati di propaganda senza freni e senza scrupoli, pervasi da una mentalità bellica, segnalano una sorta di mutazione genetica delle classi dirigenti e del loro rapporto con le popolazioni.
Questa pressione estrema corrisponde all’importanza della posta in gioco, ora svelata completamente dal meccanismo discriminatorio del “green pass”, che alla luce di sempre più stringenti evidenze scientifiche si capisce che non ha nulla a che fare con la protezione della salute degli individui: si tratta, invece, di modulare la ristrutturazione in profondità delle relazioni umane a tutti i livelli, verticale e orizzontale; di trovare una giustificazione per un sistema ricattatorio che trascende i fascismi storici e punta su una società della disciplina totale, tagliata sugli interessi di pochi e coniugata a un individualismo estremo alimentato dalla paura, in cui l’altro rappresenta sempre e soltanto una potenziale minaccia: competitore, aggressore razzista o machista, e ora anche potenziale killer biologico.
Le relazioni umane vengono “sterilizzate” e precostituite dall’alto attraverso regole di “distanziamento” che mirano a diventare permanenti e dettate da un Potere autoreferenziale, con la sua folla di “esperti” che a vario titolo pretendono di riscrivere le regole delle relazioni interpersonali, anche le più intime, innescando un processo di sottrazione di autodeterminazione senza precedenti noti.
Il risultato è una frammentazione estrema che capovolge l’identità stessa dell’individuo, trasformandolo da “animale sociale”, qual è per natura, in “homo oeconomicus”, mentre la socialità umana viene fagocitata dai “social media”. Ma dal “sociale” ai “social” si perde qualcosa in più di una lettera: si perde l’umanità, la sovranità su se stessi e sui propri comportamenti più spontanei: questa è la posta in gioco definitiva del cosiddetto “green pass”.
Per questo, da intellettuali impegnati a vario titolo nei campi delle scienze umane e sociali, facciamo appello a una presa di coscienza collettiva che si traduca in azione, razionale, pacifica, ma energica, di risposta a questa sfida che rischia di trasformare per sempre, in senso distopico, le nostre società.
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NOTE
(2) = Ibidem
(3) = Ibidem
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08.09.2021
FONTE: https://comedonchisciotte.org/il-mainstream-contro-i-prof-anti-green-pass-sono-il-fronte-dei-negazionisti/
ARTE MUSICA TEATRO CINEMA
Auguri Roma e viva la bellezza!
Quando la politica parla, in assenza di idee, si ricorda dei giacimenti culturali dell’Italia. Ma, subito dopo, il discorso finisce lì escludendo qualsiasi proposta, non avendo a disposizione né un piano, né un programma ma nemmeno un’idea di cosa significhi l’enorme patrimonio territoriale, ambientale, urbanistico, archeologico, museale, culturale ed economico che l’Italia, unico paese al mondo, possiede con somma invidia di molti altri Stati. Troppo spesso siamo costretti a constatare come buona parte di questa ricchezza, affidata allo Stato e ai Comuni, non solo è trascurata ma talvolta è abbandonata al vandalismo e trasformata in discarica.
Non a tutti è noto che nello specifico museale e archeologico, il giacimento più grande è depositato nei magazzini. Talvolta addirittura all’aperto, spesso sotto tettoie precarie, dove alla rinfusa sono presenti antichi pezzi di statue, anfore, colonne, parti di trabeazioni, capitelli, pezzi di mosaici. In generale i grandi musei espongono poco più del 5 per cento delle loro collezioni: tante opere d’arte sono raccolte in depositi polverosi, spesso non catalogate, invece di arricchire musei più piccoli o essere dietro compenso ceduti. Da tempo gli storici dell’arte e gli archeologi si battono per convertire queste risorse in qualcosa di veramente fruibile, per offrire una rinnovata vita al sito o al museo ove sono custoditi.
In questi giorni, nello stanco susseguirsi di spot di inutile propaganda dei concorrenti alla carica di sindaco di Roma, scegliendo un tema fondamentale per la città, si è presentato Carlo Calenda con delle interessanti proposte sulla musealità, proponendo di fatto l’unificazione di tutti i principali musei anche archeologici di Roma in un unico grande “polo”, naturalmente, tutto da ripensare nelle sue complesse articolazioni e funzioni. A seguito della stimolante idea che con coraggio si distacca dalla scontata campagna elettorale dei concorrenti, affrontando finalmente la domanda riguardante il patrimonio artistico e culturale romano, non si sono fatte attendere ovviamente critiche provenienti in buona parte dal contrasto ideologico e burocratico, accanito conservatore dello status quo.
Diversamente dalle altre capitali europee, non è presente a Roma un grande museo che rappresenti l’enorme patrimonio storico artistico della città. Londra, Berlino, Parigi, Amsterdam, Stoccolma hanno saputo valorizzare al massimo la loro storia, mettendo a sistema le opere più importanti non rinunciando allo splendore della narrazione museale. Roma, purtroppo divisa tra eccessive competenze e burocrazia tra gestione pubblica e privata offre in modo frammentato e complesso l’offerta del suo patrimonio museale scoraggiando il visitatore con una offerta sciatta, burocratizzata poco attrattiva. Penso al museo come occasione culturale e distensiva dove partecipando del bello possano essere trascorse ore godendo della visione di opere d’arte, alternando l’ascolto di un quartetto e, magari, davanti a un sorbetto o leggendo un libro trovato nella biblioteca della galleria. Auguri Roma e viva la bellezza!
ATTUALITÀ SOCIETÀ COSTUME
Squadra Verde e squadra Rossa: cosa ci aspetta nel prossimo futuro?
8 SETTEMBRE 2021
Oggi siamo alle finali: da una parte del campo la squadra Verde, maggioritaria, aggressiva e sicura del proprio obbiettivo (la vittoria finale) dall’altra la squadra rossa, minoritaria, piena di dubbi, spaventata e senza strategie chiare. La regola del @GioCo è molto semplice: la squadra verde può aggredire come e quanto vuole, sarà sempre un aggressione valida, la squadra rossa non può reagire, perché sarà sempre una reazione inaccettabile. Il fischio di avvio è risuonato forte… solo che nessuno era ancora pronto a giocare e in campo si è scatenato il caos.
La politica divisiva dello scaricabarile di una società governata dai pavidi, serve a instaurare una nuova normalità: quale?
Nelle mie visioni, quelle che il demone poi mi impone di svelare a piccoli passi, è qualcosa già in essere da molti anni, ma che nessuno (al solito) nota.
Come sempre, ricordo che non ho la verità, non la “vendo” e non la cerco, tutto ciò che faccio è applicare un metodo e se devo dirla tutta, a me non interessa il risultato, quello è un modo surrettizio per verificare la validità del metodo che poi è l’unico vero obbiettivo che mi interessa veicolare.
Il primo passo del metodo, che mette al centro l’emozione (=l’emozione comanda sempre, è uno dei miei tormentoni) è creare un quadro coerente il più allargato possibile, cioé capace di includere quanto accade ed è osservabile in ogni aspetto, rispettando il principio di non contraddizione. Quello che ne viene fuori è tutto, tranne ciò che possiamo accettare come reale o più spesso ancora che vogliamo o desideriamo. Tuttavia il quadro non ci dice niente circa la verità, quella è un obbiettivo certamente, ma ci dice molto sul punto di partenza (stabile) per arrivare alla verità, sul “trampolino di lancio” (=mezzo) che ci può facilitare il compito. Certo, anche usando il rasoio di Occam però si possono ottenere quadri molto lontani da quelli che siamo disposti ad accettare o che ci aspettavamo ed anzi, proprio cercando le soluzioni più semplici e banali ad ogni passo in cui risolvo le incoerenze, si arriva all’inaccettabile che è nell’insieme, nel complesso del quadro, non nel singolo aspetto.
Putroppo a limitare questo compito già abbastanza oneroso c’è un processo proprio della Mente che mente, sempre attivo (anche adesso che stai leggendo) a cui ho dato il nome “mutua esclusione“. Questo processo è responsabile del governo dell’attenzione che non è “muscolare” ma è dato per sottrazione (ciò che resta di ciò che nego e ciò su cui va l’attenzione). Per cui è centrale, al fine di arrivare al governo emotivo. Ne consegue che per capire cosa sono e come funzionano le emozioni bisogna passare per le forche caudine dell’indirezione e dalla controintuitività che forniscono l’aspetto caotico e quindi irrazionale (dal punto di vista della disamina di una Mente che mente) tipico delle emozioni. Aspetto che è tale solo se applichiamo in modo intuitivo e diretto la logica aristotelica (=sillogismo) per cercare di spiegare il rapporto tra emozione e comportamento. Questo perché in mezzo c’è qualcosa (=la mutua esclusione) che altera il rapporto tra A e C: un mediatore “strano“. Tuttavia, se considero il mediatore osservo che la razionalità intriseca dell’emozione è ferrea e inizio a fare previsioni corrette circa il comportamento. Certo, la sfera di cristallo non ce l’ha nessuno e il comportamento non è dettato esclusivamente dalla volontà umana, emotiva o meno. C’è una ridda di imprevisti che si inseriscono e che possono deviare in qualsiasi momento il risultato ottenuto da quello atteso. Ma ciò nonostante il metodo regge ed è questo che conta.
Considerare il mediatore significa allenare l’attenzione portandola dove normalmente non finisce. Qui torniamo finalmente all’oggetto e termino il preambolo.
Un aspetto che su cui abbiamo prestato fin’ora poca o nessuna attenzione è quello dei centri di raccolta degli immigrati i cosiddetti CPR. Ce ne sono anche a Bergamo, come (prendo a caso) La Fenice (coop) o Casa Amadei (Caritas) ed altre che potranno essere facilmente recuperate da una ricerca in internet. Bergamo ricordo che è stato l’epicentro della epidemia nel suo momento più intenso, ma non ha interessato questioni facilmente identificabili come “pericolose” (per evidenti problemi di distanziamento, disinfezione e quant’altro) ma le RSA dove di fatto il contagio è avvenuto tra ospiti e personale addetto. Successivamente la colpa non è mai ricaduta sull’immigrato ma sempre e solo selettivamente sui cittadini.
Insieme a questi c’è un altro aspetto poco indagato, su cui l’attenzione sfugge: l’economia dell’immigrazione che ha cifre importanti ma sommerse. In particolare mi riferisco a tutti i negozi e negozietti “etnici” che partono dalla distribuzione esterna a quella dei supermercati e che è quella dei mercati rionali, poi ai mestieri artigiani, come l’idraulico e l’elettricista e al comparto della manodopera agricola, dove tutto ciò configura di fatto una realtà parallela.
Essa convive con la nostra, ma ci sono interi settori della società nostrana che non vi entrano praticamente mai in contatto anche se ce l’hanno in ogni ambito accanto, gomito a gomito. Diciamo che sono realtà “autoignoranti“, nel senso duplice del termine “ignorare“, in quanto attivamente voluto e passivamente vissuto. L’una “sa” perfettamente dell’esistenza dell’altra e non mancano i punti di contatto (=le traversine) ma come con altre realtà del passato (per esempio i senza tetto) l’una “pensa se stessa” come “naturalmente” inconciliabile con l’altra. Allora capitano cose anche curiose, come la nonna da sola in casa con la badante rumena che finisce per attaccarsi di più alla stessa che al resto della famiglia, nonostante la realtà della rumena non ci azzecchi nulla con quella dell’anziana, magari vissuta tutta la vita a casa sua e con mentalità irrigidite dai limiti culturali, con tutto ciò che questo comporta.
Ora, questa “divergenza” atta a creare surrettiziamente un nuovo mondo parallelo è in atto anche all’interno nella società italiana, in quanto le politiche mirate per spaccare la stessa, stanno cercando attivamente di promuovere esattamente una nuova realtà parallela di nicchia come quella dell’immigrazione.
Se il popolo degli adeguati al caos dei provvedimenti privi di ogni senso se non quello emotivo si avvia a diventare “cittadino-modello“, cioè cavia perenne per questo e i prossimi esperimenti che di fatto saranno al centro della nuova economia e in cambio avranno garantito vitto e alloggio anche gratis (tanto pagano già con la salute) tutti gli altri costituiranno altre economie, basati su altri patti, ma sommersi. Non in vista. Paralleli e conviventi.
E’ evidentissimo che i luoghi riservati alle cavie non potranno essere gli stessi degli altri e che le cavie vanno fin da subito “tutelate” dagli altri. Ed è evidentissimo che la preoccupazione di chi sta governando il processo di separazione è che nei recinti delle cavie ci arrivino abbastanza individui, per costruire l’economia su nuova base, su un altro patto sociale con il potere costituito. E’ altresì evidentissimo che non potranno essere tutti, questo è stato già messo in conto. Allora sarà necessario creare una riserva, dove siano comunque trattenuti in altri recinti “i selvaggi“, cioé quelli che non aderiscono al nuovo patto sociale per infiniti motivi diversi. Come d’altronde le nuove cavie aderiranno al nuovo patto sociale per altrettanti infiniti motivi diversi.
Ciò che conta è la separazione, che avvenga con la brutalità e la repressione o con una transizione morbida, questo andrà attribuito alla bontà residua di chi ha il timone e dirige la barca.
Allora qual’è questo “mondo parallelo” non allineato, chi imbriglia il nuovo recinto della dissidenza, qual’è il patto sociale con cui questa “gente selvaggia” vorrà procedere? Dipenderà da tante cose, dai numeri certamente e quindi dalla forza con cui si potrà gestire sul tavolo delle mediazioni le reciproche esigenze, tra potere e “selvaggi“. Chiaro che il potere cercherà in tutti i modi di far arrivare al tavolo delle trattative una componente avversaria il più debole possibile.
Una delle poche certezze in tutto questo, circa quanto ci attende, è che non si potrà eludere a lungo il potere, bisognerà per forza scendere a patti.
Quello che è meno evidente è che a governare tutti questi processi socio-economici e geopolitici, non è nient’altro che l’emozione, che rende chiaramente ferreo ogni epilogo. O no?
FONTE: https://comedonchisciotte.org/forum/spazio-aperto/cosa-ci-aspetta-nel-prossimo-futuro/
BELPAESE DA SALVARE
Borghi: Vacciniamo i bambini che non rischiano per il covid? Ed il governo si era impegnato all’opposto in Europa
Altro intervento di Claudio Borghi in Parlamento sul DL Green pass/vaccinazioni. In questo caso si parla di Green Pass per i bambini, il che corrisponde a vaccinare degli esseri umani che non corrono praticamente rischi per la malattia, ma che ne rischiano per il vaccino. Gli enti internazionali non consigliano di vaccinare i bambini e fra l’altro l’Italia, con il sottosegretario alla Salute, si è impegnata in Europa a non fare nessuna pressione per spingere verso la vaccinazione.
Buon ascolto e ringraziamo Inriverente
VIDEO QUI: https://youtu.be/KNmar6bGmvo
FONTE: https://scenarieconomici.it/borghi-vacciniamo-i-bambini-che-non-rischiano-per-il-covid-ed-il-governo-si-era-impegnato-allopposto-in-europa/
CONFLITTI GEOPOLITICI
Una multa giornaliera della Commissione alla Polonia, finché non si piegherà
Settembre 8, 2021 posted by Guido da Landriano
Con una mossa molto insolita, martedì (8 settembre) la Commissione europea ha chiesto alla massima corte dell’UE di imporre una sanzione pecuniaria giornaliera alla Polonia per il mancato rispetto da parte di Varsavia delle misure temporanee che i giudici europei hanno messo in atto a luglio e che lo stato polacco non ha ancora applicato. Il tutto a segnalare un’intensificazione della faida che divide, su molteplici piani, Varsavia e Bruxelles.
Il 14 luglio, la Corte di giustizia europea (CGUE) ha ordinato alla Polonia di sospendere alcuni poteri della camera disciplinare giudiziaria nazionale, l’equivalente del nostro CSM. Questi comprendevano la capacità dell’organismo di perseguire i giudici che applicano il diritto dell’UE in materia di indipendenza giudiziaria, nonché il potere di revocare l’immunità ai membri del potere giudiziario.
Però recentemente si è aperta un’indagine disciplinare su di un giudice in Polonia che aveva applicato l’ordinanza della CGUE di luglio, violando quindi l’ordine della corte di Giustizia. però il governo polacco ha affermato di non poter intervenire proprio per rispettare l’indipendenza della magistratura.
La decisione dell’esecutivo europeo di chiedere sanzioni pecuniarie per il mancato rispetto da parte della Polonia di un’ordinanza del tribunale prima che venga emessa una sentenza definitiva sul caso è altamente insolita. Un alto funzionario della Commissione ha descritto la mossa come “molto rara” e “non facile”, presa dopo molte deliberazioni. Sembra proprio una sorta di discriminazione nei confronti del apese che, attualmente, è più recalcitrante agli ordini di Bruxelles. Ricordiamo che c’è una sentenza molto pesante della corte costituzionale di Varsavia che ha praticamente sancito la superiorità del diritto interno, soprattutto costituzionale, polacco su quello europeo, ponendo le basi per una vera e propria rivoluzione giuridica europea.
FONTE: https://scenarieconomici.it/una-multa-giornaliera-della-commissione-alla-polonia-finche-non-si-pieghera/
LA RUSSIA SI PREPARA ALLA PEGGIORE DELLE IPOTESI E STA RECLUTANDO RISERVISTI NELLE FILE DEL SUO ESERCITO
di Luciano Lago
Ci sono segnali che qualche cosa di grosso si sta muovendo sullo scenario internazionale.
Uno di questi può essere interpretato nel fatto che la Russia sta procedendo al reclutamento di un alto numero di riservisti nelle file delle sue forze armate, come ha comunicato il Ministro della Difesa al dipartimento stampa. Non è chiaro quanti saranno i nuovi reclutati nè quali saranno i loro compiti ma è sicuro che questi saranno impiegati nelle nuove massicce esercitazioni che saranno in corso nelle prossime settimane con oltre 200.000 effettivi coinvolti, e successivamente saranno addestrati ed integrati nell’Esercito russo. Questo elemento si può far risalire allo stato di allarme in cui sono entrate le forze russe per la situazione nella confinante Ucraina.
A questo proposito il maggiore pericolo paventato da Mosca è il possibile ingresso dell’Ucraina nella NATO.
Nessuno sa esattamente cosa si siano detti il presidente Biden e il premier ucraino Zelensky, nel corso del loro incontro avvenuto la scorsa settimana ma qualche notizia sembra sia trapelata ai servizi di intelligence russi, tanto è che il Cremlino si è messo in allarme e si aspetta sviluppi pericolosi in Ucraina.Zelensky, a parte il solito piagnisteo lamentoso per essere ammesso nella NATO, potrebbe aver ricevuto da Biden assicurazioni di ricevere consistenti aiuti militari dagli USA e una luce verde da Washington per effettuare una operazione unilaterale di attacco ed occupazione del Donbass, le province secessioniste dell’Ucraina.
Come prologo a questa operazione, l’Ucraina di accingerebbe ad uscire defintivamente dagli accordi di Minsk del 2015 che non ha mai voluto rispettare, con il pretesto che non venga accettata la sua proposta di modifica di tali accordi dai firmatari (Francia, Germania e Russia).
Di fatto gli accordi di Minsk, con la conseguente tregua ed il congelamento della situazione sulla linea di conflitto, nonostante che tale tregua sia stata continuamente violata, hanno impedito alle forze della Novorussia di produrre una controffensiva contro le linee ucraine.
Questo perchè l’artiglieria di Kiev ha continuamente bersagliato le zone residenziali della provincia di Donetsk e di Lugank colpendo abitazioni civili e infrastrutture, con feriti e vittime fra i civili, intensificando il fuoco nelle ultime settimane in forma di provocazione aperta.
La Russia ha lanciato un monito a Kiev ed agli Stati Uniti: l’eventuale ingresso dell’Ucraina nella NATO sarebbe inaccettabile per Mosca e porterebbe a “gravi conseguenze”.
La creazione di basi militari ed installazioni della NATO vicino ai suoi confini, costituirebbe una violazone di tutti gli accordi e spingerebbe la Russia a reagire preventivamente.
E’ possibile che Zelensky voglia anticipare una operazione militare per costringere gli Stati Uniti ad intervenire ma sembra che l’esperienza dell’Afghanistan non gli abbia insegnato nulla. Piuttosto una guerra lampo, nella sua illusione, gli darebbe la possibiltà di distrarre l’opinione pubblica del paese dalla disastrosa situazione economico sociale e fornirebbe a Zelensky la possibiltà di indire elezioni anticipate.
Nel momento attuale l’Ucraina sta provocando la Russia con la chiusura del passaggio di frontiera tra l’Ucraina, la Transnistria e la Russia, impedendo ogni movimento di veicoli con targa di Transnistria. Questo considerando che in Transnistria è presente un contingente di pace russo e questa misura bloccherebbe le comunicazioni ed il passaggio via terra delle truppe. Non è un caso che sono in allarme anche le forze della Bielorussia che hanno blindato i confini con l’Ucraina e si sono integrate con le forze russe.
Il fronte delle tensioni non riguarda solo l’Ucraina ma anche altre zone del mondo dove la Russia fronteggia le forze degli USA e della NATO, come avviene in Siria dove ultimamente i russi hanno potenziato le difese aeree e le installazioni missilistiche con raddoppio del numero di missili Kalibre sul territorio della repubblica araba.
Inoltre è stato segnalato l’arrivo di tre sottomarini sulle coste siriane e altre unità navali lancia missili. In aggiunta la Russia ha costituito nuove basi dell’Esercito nel nord del paese, impedendo alle forze anglo USA di allargare le loro operazioni. Questo rafforzamento sta anche impedendo a Israele di entrare nello spazio aereo siriano ed agli aerei USA di sorvolare il territorio della Siria dove sono concentrate le forze russe e siriane.
I segnali ci sono quindi tutti di un aggravamento delle tensioni e questo fa pensare che siamo alla vigilia di un possibile scontro che potrebbe essere circoscritto o esteso, secondo le evenienze.
FONTE: https://www.controinformazione.info/la-russia-si-prepara-alla-peggiore-delle-ipotesi-e-sta-reclutando-riservisti-nelle-file-del-suo-esercito/
LA NATO TEME KALININGRAD PERCHÉ È IL COLTELLO DELLA RUSSIA ALLA GOLA DELL’EUROPA
Un editorialista cinese ha affermato che nell’attuale contesto bellico, la regione di Kaliningrad non dovrebbe essere ingannata dalla posizione “schiacciata” dei paesi europei
Ha spiegato che l’accesso al Mar Baltico conferisce all’enclave russa un’importanza strategica nel compito di dissuadere i paesi della NATO nella regione.
L’esperto ha affermato che se la base navale di Baltiysk fosse modernizzata, potrebbe ospitare a lungo termine sottomarini russi con armi missilistiche a bordo. Da questo punto sarebbero in grado di raggiungere qualsiasi Stato membro europeo della Nato anche con missili non nucleari, ha aggiunto l’osservatore.
Ha prestato particolare attenzione al dispiegamento di complessi nucleari tattici mobili “Iskander” nella regione di Kaliningrad che non possono che dare all’Europa e alla NATO motivi di preoccupazione.
L’esperto cinese non ha ignorato il dispiegamento dei sistemi di difesa aerea S-400 Triumph nella regione di Kaliningrad nel 2019, che limita seriamente anche la potenziale attività aerea dell’Alleanza nella regione.
L’esperto ha concluso invitando l’UE e gli Stati Uniti a smettere di fare pressioni sulla Russia, poiché in caso di potenziali minacce, la regione di Kaliningrad potrebbe diventare il coltello che pugnalerebbe al cuore i membri europei della NATO.
Fonte: News Front
FONTE https://www.controinformazione.info/la-nato-teme-kaliningrad-perche-e-il-coltello-della-russia-alla-gola-delleuropa/
GLI STATI UNITI HANNO SOSTENUTO LA CRESCITA DELL’ISIS-K?
di Alex Rubinstein
Gli attori regionali hanno da lungo tempo accusato gli Stati Uniti di sostenere il gruppo con il trasferimento notturno per mezzo di elicotteri in Afghanistan.
L’elenco di governi, ex funzionari governativi e organizzazioni nella regione che hanno accusato gli Stati Uniti di sostenere l’ISIS-K è ampio e comprende il governo russo, il governo iraniano, i media del governo siriano, Hezbollah, un’organizzazione militare sponsorizzata dallo stato iracheno e anche l’ex presidente afghano Hamid Karzai , che ha definito il gruppo uno “strumento” degli Stati Uniti come ha recentemente notato il giornalista Ben Norton , caratterizzando Karzai come “un ex burattino statunitense che in seguito si è rivolto contro gli Stati Uniti e conosce molti dei loro segreti”.
Quindi cos’è esattamente ISIS-K e qual è la sua storia? Dopo che la variante dell’Afghanistan dell’ISIS è diventata un nome familiare durante la notte a seguito di un attentato suicida all’aeroporto di Kabul che ha ucciso più di 170 persone e ne ha ferite più di 200, la storia del gruppo richiede un nuovo esame.
A maggio, avevo twittato che “non devo essere l’unico ad aspettarmi una cosiddetta ‘ascesa dell’ISIS’ in Afghanistan nel prossimo futuro…”
Ho scritto questo perché gli attacchi terroristici di massa sono usati ripetutamente come giustificazione dagli Stati Uniti per continuare le loro occupazioni di paesi stranieri: il pretesto della “missione antiterrorismo” o della “minaccia terroristica”. Ed è passato molto tempo da quando i talebani si sono presi il merito di tali azioni.
In effetti, nell’agosto 2016 – poco più di cinque anni fa – il portavoce dei talebani Zabihullah Mujahid ha dichiarato ai media iraniani che “In cooperazione con la nazione, [i talebani] hanno impedito al gruppo terroristico di prendere piede in Afghanistan”.
L’argomento più forte a favore di un ritiro degli Stati Uniti avanzato dall’amministrazione Biden è che gli Stati Uniti hanno completato la loro missione antiterrorismo in Afghanistan. L’attacco di “ISIS-K” all’aeroporto di Kabul fa crollare questo argomento, e quindi avvantaggia coloro che preferirebbero vedere l’Afghanistan permanentemente occupato dagli Stati Uniti.
Non sono nemmeno le azioni di un gruppo terroristico calcolatore: perché commettere violenza di massa in un momento così critico? Perché farlo quando tutti gli occhi sono puntati sull’Afghanistan e molti al Pentagono, nella NATO, cercano una scusa per invadere di nuovo?
Clarissa Ward della CNN è stata persino in grado di intervistare un “comandante senior dell’ISIS-K” due settimane prima dell’attacco che ha fatto questi punti. Il “comandante” ha detto alla CNN che il gruppo “stava sdraiato e aspettava il suo momento per colpire”.
Mentre il governo appoggiato dagli Stati Uniti era ancora al potere a Kabul, il “comandante” dell’ISIS-K ha detto a Ward che “non è un problema per lui superare i posti di blocco ed entrare direttamente nella capitale”. Ha persino lasciato che la troupe della CNN filmasse il suo ingresso in città.
Nell’assurda intervista, la CNN si è seduta in una stanza d’albergo con il presunto leader dell’ISIS-K e ha protetto la sua identità. Ward gli ha posto domande comicamente in anticipo come “sei interessato, in definitiva, a portare a termine attacchi internazionali?”
In risposta a una domanda sui loro piani di espansione in Afghanistan a seguito di un ritiro degli Stati Uniti, il “comandante” ha affermato che “invece di operare attualmente, ci siamo rivolti solo al reclutamento, per sfruttare l’opportunità e per fare il nostro reclutamento. Ma quando gli stranieri e le persone del mondo lasceranno l’Afghanistan, potremo riprendere le nostre operazioni”.
Cosa è cambiato?
Questo non vuol dire definitivamente che l’attacco dell’ISIS-K sia stato una falsa bandiera, ma ci sono molti buchi nella narrativa che richiedono un controllo. Vale la pena notare qui che gli Stati Uniti sono responsabili della sicurezza dell’aeroporto fino al 31 agosto, mentre i talebani controllano l’area circostante.
Inoltre, gli Stati Uniti avevano una conoscenza avanzata dell’attacco.
“A causa delle minacce alla sicurezza fuori dai cancelli dell’aeroporto di Kabul, stiamo consigliando ai cittadini statunitensi di evitare di recarsi all’aeroporto e di evitare i cancelli dell’aeroporto in questo momento”, si legge in un avviso di sicurezza del 25 agosto sul sito web dell’ambasciata degli Stati Uniti in Afghanistan. “I cittadini statunitensi che si trovano all’Abbey Gate, East Gate o North Gate ora dovrebbero partire immediatamente”.
La Gran Bretagna e l’Australia hanno emesso avvertimenti simili di “alta minaccia di attacco terroristico” e “molto alta minaccia di attacco terroristico” rispettivamente.
Il giorno seguente, un attentatore suicida si è fatto esplodere e ha ucciso decine di persone. Inoltre, secondo quanto riferito, le forze statunitensi hanno ucciso anche loro un gran numero di persone. “Molti con cui abbiamo parlato, compresi i testimoni oculari, hanno affermato che un numero significativo di persone uccise è stato ucciso dalle forze statunitensi nel panico dopo l’esplosione”, ha twittato il corrispondente della BBC Secunder Kermani, che ha riferito dalla zona.
Il giorno successivo all’attacco, il comando centrale degli Stati Uniti ha annunciato che “le forze militari statunitensi hanno condotto oggi un’operazione antiterrorismo oltre l’orizzonte contro un pianificatore dell’ISIS-K. L’attacco aereo senza equipaggio è avvenuto nella provincia di Nangarhar in Afghanistan”.
In breve, gli Stati Uniti sapevano che stava arrivando un attacco, l’attacco è avvenuto, e poi entro 24 ore gli Stati Uniti hanno annunciato di aver ucciso l’autore, dicendo “le prime indicazioni sono che abbiamo ucciso l’obiettivo” (con sei bambini uccisi nell’operazione).
Poi sabato, le forze statunitensi hanno demolito una base della CIA nel paese.
Questi fatti ci danno più domande che risposte. Perché gli Stati Uniti non sono stati in grado di prevenire l’attacco? Dando alla comunità militare e dell’intelligence il beneficio del dubbio che non sapevano chi avrebbe attaccato e quindi non avrebbero potuto impedirlo, come hanno fatto a capirlo così rapidamente dopo l’attacco? Se è stata la CIA, che è più che probabile, a fornire queste informazioni, perché i militari stanno distruggendo l’infrastruttura della CIA che potrebbe plausibilmente svolgere un ruolo nell’aiutare a capire queste cose? Questa è una domanda particolarmente preoccupante considerando che meno di poche ore prima che il New York Times riportasse che le truppe statunitensi hanno distrutto una base della CIA, il presidente Biden ha affermato che i comandanti militari lo hanno informato che un altro attacco all’aeroporto è “molto probabile” nei prossimi 24 -26 ore.
Accuse a lungo termine di supporto
Il ricercatore e commentatore Hadi Nasrallah ha osservato venerdì che il leader del gruppo di resistenza in Medio Oriente Hezbollah “ha affermato che gli Stati Uniti hanno usato elicotteri per salvare i terroristi dell’ISIS dal completo annientamento in Iraq e trasportarli in Afghanistan per tenerli come ribelli in Asia centrale contro Russia, Cina e Iran”.
Hezbollah non è il primo attore nell’area a lanciare l’accusa agli Stati Uniti di aver istituito una ratline tramite voli in elicottero verso l’Afghanistan per l’ISIS: Russia e Iran, che confinano con l’Afghanistan, lo sono da tempo.
Come ha notato Hadi Nasrallah, la Siria e l’Iraq hanno detto più o meno la stessa cosa, con i media statali siriani SANA che nel 2017 hanno riferito che “gli elicotteri statunitensi hanno trasportato tra 40 e 75 militanti dell’ISIS da Hasakah, nel nord della Siria, in un’”area sconosciuta”.
Come ha sottolineato Hadi Nasrallah, “la stessa cosa è stata segnalata per anni in Iraq dalle [Forze di mobilitazione popolare irachene] insieme ai rapporti secondo cui gli elicotteri statunitensi hanno abbandonato gli aiuti per l’ISIS”.
Nel 2017 e nel 2018, i funzionari iraniani e russi avevano le loro domande. Il capo di stato maggiore iraniano, il maggiore generale Mohammad Hossein Baqeri, ha accusato gli Stati Uniti di “trasferire membri del gruppo terroristico Daesh (ISIS o ISIL) in Afghanistan dopo le sconfitte in Iraq e Siria” all’inizio di febbraio 2018.
“Gli americani indicano (l’esistenza) delle tensioni nella regione del sud-ovest asiatico come scusa per la loro presenza nella regione”, ha detto ai giornalisti il maggiore generale Baqeri .
Il mese successivo, Mohammad Javad Zarif , il ministro degli Esteri iraniano di lunga data che ha lasciato l’incarico all’inizio di quest’anno, ha dichiarato
“Vediamo informazioni, oltre a testimonianze oculari, che combattenti Daesh, terroristi, sono stati trasportati in aereo dalle zone di battaglia, salvati dalle zone di battaglia, incluso di recente dalla prigione di Haska [Meyna]”.
Iran e Russia hanno “costantemente affermato [d]” che elicotteri senza contrassegni stavano volando nelle regioni dell’Afghanistan dove l’ISIS aveva un punto d’appoggio. Ma come ha sottolineato Javad Zarif nel marzo 2018,
“Questa volta, non erano elicotteri senza contrassegni. Erano elicotteri americani, che portavano Daesh fuori dalla prigione di Haska. Dove li hanno portati? Ora, non sappiamo dove li hanno portati, ma vediamo il risultato. Vediamo sempre più violenza in Pakistan, sempre più violenza in Afghanistan, che assume un sapore settario”.
Come scrisse all’epoca l’ agenzia di propaganda del governo degli Stati Uniti Voice of America nel 2018, “il gruppo terroristico usa Nangarhar come base principale per lanciare attacchi altrove in Afghanistan”. Questa è la stessa provincia colpita dagli Stati Uniti con un drone senza pilota il giorno successivo all’attacco all’aeroporto.
Come notato da Voice of America, il consigliere per la sicurezza nazionale del governo afghano recentemente collassato ha offerto ai delegati russi e iraniani “indagini congiunte sulle accuse di elicotteri non contrassegnati che pilotano combattenti IS[IS] nelle zone di battaglia del paese”.
Nel febbraio 2018, il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha implorato gli Stati Uniti di rispondere alla domanda.
“Ci aspettiamo ancora dai nostri colleghi americani una risposta ai quesiti più volte sollevati, interrogativi sorti sulla base di dichiarazioni pubbliche rese dai vertici di alcune province afgane, che elicotteri non identificati, molto probabilmente elicotteri a cui la Nato in un modo o nell’altro è correlati, volano nelle aree in cui hanno sede gli insorti e nessuno è ancora stato in grado di spiegare le ragioni di questi voli”, ha detto Lavrov. “In generale [gli Stati Uniti] cercano di evitare risposte a queste legittime domande”.
Più tardi quel mese, Lavrov ebbe altro da dire sulla questione: “Secondo i nostri dati, la presenza dell’IS[IS] nell’Afghanistan settentrionale e orientale è piuttosto seria. Ci sono già migliaia di uomini armati”.
“Siamo allarmati perché, sfortunatamente, le forze armate statunitensi e della NATO in Afghanistan fanno ogni sforzo per mettere a tacere e negare [la presenza dell’ISIS in Afghanistan]”, ha aggiunto.
Questi misteriosi voli in elicottero nel cuore della notte hanno persino sollevato le sopracciglia del caduto governo fantoccio degli Stati Uniti. Già nel maggio 2017, un funzionario locale nella provincia di Sar-e-Pul ha affermato che due elicotteri militari sono atterrati nel cuore della notte.
“Secondo il rapporto che abbiamo ricevuto dal 2° battaglione dell’esercito nazionale afghano, che combatte sulla prima linea della battaglia a Sar-e-Pul, due elicotteri militari sono atterrati in una roccaforte del nemico alle 20:00 di giovedì scorso”, Lo ha detto ai media afghani Mohammad Zahir Wahdat, il governatore della provincia .
Dopo i commenti di Lavrov nel 2018, il generale John Nicholson , comandante della missione della NATO in Afghanistan, ha affermato che la Russia stava esagerando la minaccia dell’ISIS in Afghanistan.
“Vediamo una narrativa che viene utilizzata che esagera grossolanamente il numero di combattenti dell’Isis [gruppo dello Stato Islamico] qui”, ha detto il Gen. Nicholson alla BBC. “Questa narrazione viene quindi utilizzata come giustificazione per i russi per legittimare le azioni dei talebani.
Questo punto di discussione è stato rafforzato dal capitano della Marina Tom Gresbeck, il direttore degli affari pubblici della missione della NATO in Afghanistan, che ha affermato che le forze statunitensi “non hanno prove di alcuna migrazione significativa di combattenti stranieri dell’IS-K. Vediamo combattenti locali che cambiano alleanza per unirsi all’ISIS per vari motivi, ma la narrativa russa esagera grossolanamente il numero di combattenti dell’ISIS che si trovano nel paese”.
Sembra che questa settimana gli Stati Uniti potrebbero essere costretti a rimangiarsi le sue parole.
Fonte: Global Research
Traduzione: Luciano Lago
FONTE: https://www.controinformazione.info/gli-stati-uniti-hanno-sostenuto-la-crescita-dellisis-k/
LA RUSSIA HA UTILIZZATO I SISTEMI DI DIFESA AEREA S-400 CONTRO GLI AEREI ISRAELIANI
Il comando militare di Israele è entrato in allarme a seguito dell’ultimo attacco fallito dell’aviazione militare che è stato respinto al 90% dalle difese aeree in Siria.
Come riferisce il portale russo Avia.Pro, le forze di difesa israeliane hanno accusato la parte russa di utilizzare i sistemi S-400 Triumph contro i caccia israeliani e contro i missili israeliani.
Le accuse contro la Russia sono arrivate poche ore dopo che Israele ha tentato di condurre un altro attacco (l’ennesimo contro la Siria chr perà non gli è riuscito: su 24 missili sparati contro la Repubblica Araba, i sistemi di difesa aerea siriani sono riusciti ad abbattere 21 missili e i restanti tre non hanno mai colpito i loro obiettivi.
Come risulta dalla dichiarazione dell’IDF, il motivo chiave degli attacchi falliti sul territorio siriano è stato l’utilizzo da parte russa dei suoi sistemi di difesa aerea S-400 situati presso la base aerea di Khmeimim e vicino a Masyaf. Secondo l’esercito israeliano, è stato grazie ai sistemi russi S-400 che i sistemi di difesa aerea siriani hanno raggiunto la massima efficienza nel respingere gli attacchi israeliani e, inoltre, un tentativo da parte dell’esercito siriano di abbattere i caccia bombardieri israeliani, lanciando I missili S-200. Questi sistemi potrebbero essere implementati anche per conto dei sistemi di difesa aerea russi.
Secondo l’IDF, durante il recente attacco, gli aerei da guerra israeliani non hanno invaso lo spazio aereo siriano, ma hanno soltanto lanciato i missili nascondendosi dietro un terreno montuoso nel vicino Libano. L’IDF ritiene che con una tale strategia di attacco, la rete radar siriana non sarebbe in grado di tracciare il missile dal luogo del suo lancio. Ma questo diventa del tutto possibile per effetto del complesso russo S-400 situato nelle regioni siriane di Tartus e Latakia.
“Solo con l’aiuto di cui sopra i complessi siriani Pantsir-S e Buk-M2E dell’esercito governativo siriano saranno in grado di intercettare missili intelligenti come Delilah, dopo che sono stati appena lanciati”, ha detto l’ IDF diverse ore dopo l’attacco.
Notevole è il fatto che il sistema missilistico di difesa aerea Pantsir-S e il sistema di difesa aerea Buk-M2E possano effettivamente essere integrati con i complessi S-400, tuttavia, al momento sorge la domanda su come l’S-200 siriano abbia attaccato gli aerei israeliani, anche se in teoria questo è del tutto possibile.
“Il fallimento degli aerei israeliani è dovuto principalmente al fatto che,se la guida missilistica sugli aerei nemici è stata effettivamente effettuata dai complessi S-400, quindi non possiamo parlare di alcuna accuratezza dei missili siriani. In proposito, la parte russa aveva precedentemente avvertito Israele che gli aerei dell’IDF sono visibili a colpo d’occhio ai radar russi, ma a quanto pare l’avvertimento non era stato recepito e la Siria non ha fretta di utilizzare i sistemi di difesa aerea S-300 adottati per il servizio “, osserva lo specialista.
Fonte: https://avia.pro/news/izrail-obvinil-rossiyu-v-ispolzovanii-s-400-protiv-izrailskih-istrebiteley
Traduzione e sintesi: Segei Leonov
FONTE: https://www.controinformazione.info/la-russia-ha-utilizzato-i-sistemi-di-difesa-aerea-s-400-contro-gli-aerei-israeliani/
CULTURA
Basso, buffo e spietato. Un Canetti spettacolare
9 Settembre 2021
Tutti gli “Appunti” in un solo, devastante libro: dagli aneddoti su Joyce agli aforismi sulla vita
Sembrava fuori luogo; il tremore tradiva lo smarrimento, una specie di fastidio. Sembrava Yoda, lo Jedi, il guru di Star Wars. Basso, buffo, baffi crudi, occhiali, Elias Canetti, il maestro segreto del secolo, è il 1981, pare Yoda. Yoda che ritira il Nobel per la letteratura. Al suo fianco, Hera Buschor, la seconda moglie, più giovane di trent’anni, dotata di una bellezza violenta, pericolosa. Come gli antichi maestri, Canetti, a Stoccolma, non proferì discorso. Ringraziò chi, a suo dire, avrebbe meritato il Nobel più di lui: Karl Kraus, «il più grande autore satirico in lingua tedesca», Franz Kafka, Robert Musil e Hermann Broch. Di quest’ultimo, Canetti era intimo, fino all’invidia. «Ogni essere respirante, e quindi ogni persona, poteva catturare Broch. Era stupefacente il modo in cui si esponeva…». Ne Il gioco degli occhi il suo libro più bello, naturalmente autobiografico, perché come tutti i veri maestri Canetti ha passato la vita auscultando la vita, misurando il mondo alla propria crudeltà descrive Broch come un’aquila, «un uccello, grande e bellissimo». In verità, gli pareva un avvoltoio. Stupefacente donnaiolo, Canetti era andato fuori di testa per Anna Mahler, superba figlia di Gustav, il compositore, e di Alma, musa di decine di artisti. Anna, però, non aveva occhi che per Broch e gli occhi di Anna parevano giaguari. «Vi sono occhi che fanno paura perché mirano solo a sbranare. Servono a rintracciare la preda che, una volta scoperta, è condannata a essere preda… è tremenda la fissità di uno sguardo inesorabile». Non esiste, nella storia della letteratura, descrizione così feroce di uno sguardo. Canetti emerse dagli sguardi di Alma disossato: usava scrivere come si fa lo scalpo, con la gioia grigia di chi compie vendetta; in quel giro d’anni, nel 1934, sposò Veza, la prima moglie. Più di tutti, tuttavia, Canetti adorava il dottor Sonne. Ebreo, cupo e gentile, cauto come un cobra, «Sonne non parlava mai di sé. Non diceva mai niente in prima persona», conosceva la Bibbia a memoria, «non si faceva toccare da nulla». A quindici anni il dottor Sonne, con il nome di Abraham ben Yitzchak, «aveva scritto un certo numero di poesie ebraiche che avevano suggerito a qualcuno un paragone con Hölderlin» (le sue Poesie, per chi ha voglia di avventure liriche, sono state raccolte da Portatori d’Acqua nel 2018). Da allora, Sonne non aveva scritto un verso, «si pensava si fosse imposto il divieto di scrivere poesie», si era dimenticato di quelle poesie. Canetti avrebbe voluto essere come lui, possedere quella maestria. Denudarsi fino all’anonimato. Dissipare l’opera nel diniego, nel divieto. Morire puro di verbi. Invece, scrisse moltissimo.
Che paradosso: il romanzo più bello di Canetti è un saggio, Massa e potere. Lì la tensione epigrafica di Qohèlet si fonde alla lampeggiante saggezza di Confucio. È un libro affascinante, quello, scandito di allusioni e di enigmi. L’unica opera autenticamente letteraria di Canetti, Auto da fé, invece, è schematica, involuta, affascinante a tratti, scritta sulla ruggine. Canetti era per lo più un poligrafo: autentico rabbi, era certo che il mondo esiste finché qualcuno lo scrive, che la realtà non è ciò che ci circonda ma quello che giace in una frase, in quel falò di vocaboli. Per questo, l’opera autentica di Canetti quella che lo rende maestro è l’orda di appunti nascosti, di chiose a margine, di paragrafi abortiti, scarti grammaticali scanditi dallo scandalo interiore. In una nota, Canetti li chiama «quaderni di appunti»: il fatto che «non servissero ad alcuno scopo», sorti nell’aura di una ferale spontaneità, «non li rileggevo mai e non vi correggevo nulla», del tutto irresponsabili, li rende straordinari, una capriola nel sortilegio, al di là della bieca ragione. Ora questa torma di Appunti, pubblicati in fasi diverse La provincia dell’uomo; Il cuore segreto dell’orologio; La tortura delle mosche; Un regno di matite , è raccolta in un unico libro (Adelphi, pagg. 884, euro 18), da maneggiare come libro d’ore, come testo taumaturgico. Il bello del vagabondaggio per illuminazioni è che tutto è candido, eletto alla contraddizione; dalle frasi apodittiche («Tenere in vita gli uomini con le parole non è già quasi come crearli con le parole?»; «Dell’aldilà è rimasto il nulla, la sua più pericolosa eredità»; «Sogna di distaccare il suo cuore da tutti coloro che vi hanno affondato i denti: d’improvviso se lo ritrova intatto in mano») è inutile mungere un sistema, un dogma, ogni concetto è futile come una sfera di mosche, facile alla sconfitta, indifeso perciò, magnetico. Come una belva sotterranea, Canetti costruisce un dedalo di catacombe, famelico di mostri, costellando petroglifi; il suo lavoro s’installa, per dedizione, nelle infinite non-finite opere del secolo: i quaderni di Paul Valéry e quelli di Simone Weil, gli aforismi di Kafka, i taccuini di Albert Camus, i fogli sparsi di René Char, gli aforismi sommersi di Cioran… Quasi che il più autentico, il più importante non possa essere pubblicato, a malapena messo per iscritto, lasciato lì, a galleggiare nell’indecisione, che pudore allucinante.
Morì nel 1994, poco prima di Ferragosto, a Zurigo, Canetti. È sepolto di fianco a James Joyce. Lo aveva conosciuto nel 1935; il grande irlandese gli si era rivolto con ostilità chissà perché dicendogli, «Io mi faccio la barba col rasoio, senza specchio!», quasi che lo specchio fosse la porta per gli inferi. Sopravvisse a entrambe le mogli: la Buschor morì nel 1988; Veza delicata scrittrice, aveva tradotto Graham Greene si era ammazzata nel 1963. «Si conosce la persona che ci è morta, si misconoscono tutti i vivi», scrive Canetti, quell’anno, nei suoi quaderni. Proprio così: questo libro ci attacca alle spalle, ci riconcilia con i morti, senza mediazioni, è medianico.
FONTE: https://www.ilgiornale.it/news/spettacoli/basso-buffo-e-spietato-canetti-spettacolare-1974051.html
CYBERWAR SPIONAGGIO INFORMAZIONE DISINFORMAZIONE
I dati ufficiali AIFA sulla sorveglianza vaccinale. Ovvero c’è ancora molto da capire
Quelli che vi presentiamo sono i dati ufficiali contenuti nel report ufficiale AIFA sulle reazioni avverse ai vacci per la prevenzione del Covid-19 che viene a coprire i dati relativi al periodo 27 dicembre 2020 26 luglio 2021. SI tratta quindi di dati ufficiali e che coprono un periodo ddi tempo relativamente alto.
Prima di tutto riassumiamo i vaccini autorizzati ed utilizzati in Italia:
– Comirnaty (Pfizer/BioNTech), vaccino a mRNA autorizzato dal 22/12/2020 e utilizzato dal 27/12/2020;
– Spikevax (Moderna), vaccino a mRNA autorizzato dal 07/01/2021 e utilizzato dal 14/01/2021;
– Vaxzevria (AstraZeneca), vaccino a vettore virale ricombinante autorizzato dal 29/01/2021 e utilizzato dal 01/02/2021;
– COVID-19 Vaccino Janssen (Janssen Cilag), vaccino a vettore virale autorizzato dal 12/03/2021 e utilizzato dal 22/04/2021.
Iniziamo con i dati generali e percentuali, sulle reazioni avverse registrate dall’AIFA:
In totale ci sono state 85 mila reazioni avverse. Tante ? Poche? Per dare un’idea più degli abitanti di Cremona o Cosenza, poco meno di quelli di Alessandria. Insomma un capoluogo di provincia di reazioni avverse, di cui, comunque, i85% non gravi. Però, nello stesso modo, non equamente distribuite sia per tipo di vaccino, sia per classi d’età e di sesso:
I giovani fra i 20 ed i 29 anni e fra i 30 ed i 39 anni segnalano un numero di reazioni avverse anomalo rispetto alle inoculazioni. Altro problema è la distribuzione per sesso:
La correlazione fra vaccino attualmente utilizzato – età – sesso del soggetto meriterebbe un po’ di studi ulteriori, appare evidente. Quali sono stati gli esiti degli effetti avversi, considerando che 85% di questi è considerato “Lieve”?
Del 15% “Grave” i 2/3 o non sono risolti o hanno delle possibile ricadute a lungo termine.
Ed i casi fatali ?
I casi fatali sono legati alla vaccinazione? Usando gli algoritmi del OMS per AIFA il 59,9% è “Non Correlabile”, il 33,2% “Indeterminato”, il 4,5 “Non classificabile” e solo il 2,4%, 7 casi, è “Correlabile” Comunque, anche utilizzando gli algoritmi OMS, abbiamo un 37,7% dei casi che non ha spiegazione, e che, magari, dovrebbe essere un po’ più indagato, dato che corrisponde a oltre 187, circa 26 casi al mese. Il tutto ragionando su casi ufficiali segnati da AIFA, e su algoritmi OMS, il massimo dell’ufficialità. Se gli algoritmi, che poi sono delle formule, fossero diversi? Soprattutto,: qual è il livello di mortalità, cioè di morti, oltre il quale un vaccino è “Assolutamente sicuro” e quindi può diventare obbligatorio?
A voi le risposte…
FONTE: https://scenarieconomici.it/i-dati-ufficiali-aifa-sulla-sorveglianza-vaccinale-ovvero-ce-ancora-molto-da-capire/
ECONOMIA
Di Alberto Conti, ComeDonChisciotte.org
E’ la truffa sistemica. Inutile girarci intorno, con fiumi di parole forse utili ma anche dispersive. Questo è. Questa è la dimensione nella quale nasce e si colloca, quella dell’intero sistema sociale (1). E di questo si nutre crescendo progressivamente, fino a consolidarsi nella attuale dittatura del terrore e del ricatto. No, non mi riferisco esclusivamente alla questione covid-19, che rappresenta solo l’ultima tappa di un percorso immensamente più lungo, che allunga le sue radici temporali fin dagli albori della civiltà umana.
Prima fu la magìa, che rivaleggiava con la forza fisica per il primato del potere sul clan, con tutto il suo carico di simbolismi archetipici e spirituali (2)
Poi arrivarono i primi scambi commerciali, dentro e fuori i gruppi sociali, le tribù, i popoli.
Dal baratto al denaro il passo fu lungo e multiforme, ma alla fine fu sempre più chiaro che questo strumento, tanto artificiale quanto utile e necessario alle società complesse, si prestava anche ad essere gestito in modo da produrre potere elitario, in forme subdole e perciò stesso incontrastate.
Dal denaro-merce, in forma di monete in metallo pregiato, si arrivò via via alla forma moderna e più autentica del denaro convenzionale legalizzato (3), rappresentato in forma scritturale, prima come banconote e poi anche come semplici registri contabili cartacei, della banca. Infine s’impose la moneta scritturale su supporto elettronico, che consente una totale gestione centralizzata del denaro, comprese le transazioni minimali. Grazie alla tecnologia informatica si aprono così nuovi e ben più vasti orizzonti al controllo della gestione delle transazioni monetarie e soprattutto del risparmio gestito, superando anche le precedenti leggi economiche che limitavano l’espansione indiscriminata delle masse monetarie aggregate (causa rischio inflazione).
Ma con il progredire della tecnica e della civiltà il sistema sociale diventa sempre più complesso e articolato, tanto da rendere indispensabile un ordinamento unificato, fondato su regole certe e condivise, compreso il corpo normativo che costituisce l’essenza stessa della moneta e della sua gestione.
Da “l’état c’est moi” di Luigi XIV re di Francia fino all’utopia democratica, il comune denominatore è l’unificazione della gestione sistemica, che poggia su una qualche forma di patto sociale, di assetto legislativo condiviso e garantito dalle varie componenti dell’autorità statale. Uno Stato che però va gestito da funzionari scelti, che fanno capo al potere costituito e istituzionalizzato. Niente di meglio di una tale struttura complessa per infiltrare il vero potere nascosto, quello dei mandanti delle politiche gestionali che governano i flussi d’energia all’interno del sistema sociale, cioè del denaro. Il passo successivo è quello di un globalismo totalitario e livellante che supera i “limiti particolaristici” degli stessi Stati, verso un controllo univoco e sempre più elitario del sistema mondo.
Per farla breve, tra storia e attualità, la concezione del denaro nata nella dimensione individuale, del singolo scambio commerciale di valori concreti, si sposta gradualmente verso la dimensione sociale normata a livello sistemico, di un debito/credito astratto, “morale”, di ciascuno verso il tutto della realtà sociale. Niente di nuovo sotto il sole, gli stregoni continuano a governare il mondo, solo che ora possono nascondersi, per meglio eludere i loro ingannevoli maneggi. E il denaro diventa così il dominus di una nuova religione nichilista, imposta e sostanzialmente fraudolenta, ma rigorosamente normata e istituzionalizzata, resa legale “ope legis”, per l’appunto, come fosse l’unica modalità logica e possibile, e quindi indiscutibile (There Is No Alternative (4)).
Già, ma dove sta l’inganno? Nelle mille forme della gestione del denaro selezionate per favorirne l’accumulo elitario a spese delle masse governate in senso sempre più fatalmente schiavistico, secondo un modello sociale piramidale, stratificato in classi sociali in funzione della ricchezza posseduta (con l’aggiunta ancor più inquietante di un vertice della piramide separato verso l’alto e ben distinto dalla base (5)).
Non esiste mai la ricchezza e la povertà in senso assoluto, ma esiste sempre la ricchezza e la povertà in senso relativo, comparativo. L’indice di divaricazione (6) tra le masse impoverite e l’élite smodatamente arricchita fornisce la misura del dispotismo imperante, della sconfitta dell’utopia democratica e libertaria. Ovviamente si giustifica ideologicamente (7) questo abominio proprio in nome della “Libertà”, sdoganando come normale, e anzi meritorio, qualunque livello di divergenza nella distribuzione delle ricchezze, aggiungendo così al danno la beffa.
In tutto ciò le masse vessate, alla base della piramide, non sono certo incolpevoli, in quanto consentono irresponsabilmente che la gestione del denaro sia di tipo privatistico piuttosto che condiviso pubblicamente nella sostanza, in nome di una “indipendenza” del gestore della moneta dalla corrotta e vituperata “politica”, che pure continua a riconoscere e confermare la necessaria autorevolezza e autorità operativa al sistema bancario privatizzato, non potendo fare altrimenti (8). E nessuno che si chieda: corrotta da chi? Forse perché i cortocircuiti logici sono indigesti alle menti indebolite e plagiate dai media mainstream, indotte a delegare tutto con cieca ed ingenua fiducia nello strapotere sistemico costituito, contro il quale comunque nulla può il singolo cittadino isolato.
Purtroppo questo è un problema socioculturale di difficile soluzione, peraltro opportunamente osteggiata e corrotta fin dalla sua premessa iniziale, l’istruzione e la formazione scolastica ed universitaria, dagli stessi gestori universali, noti anche come i defilati “padroni universali”.
Non a caso costoro si erano già impadroniti preventivamente anche dell’industria del marketing, dell’informazione e dell’intrattenimento, per meglio veicolare ed imporre la loro falsa e deviante ideologia a copertura della truffa sperequativa.
E finalmente arriviamo ai giorni nostri, alla maniacale e dispotica questione vaccino-sanitaria della covid-story, e a come si lega alla secolare truffa monetaria. Ci vorrebbe un libro intero per meglio descriverla diffusamente, ma molti spunti già emergono dalla realtà osservabile, e i più acuti analisti li hanno già colti e divulgati molto meglio di quanto possa tentare di sintetizzare qui.
Come per le recenti “pandemie”, non ci si arriva così d’emblée, ma per successivi tentativi e fallimenti, fino al pieno “successo” a lungo pianificato dai gestori universali, che comunque si trovano a dover affrontare a modo loro le improrogabili scadenze storiche autoprodotte.
Ricordate la suina, l’aviaria, l’ebola, la sars-cov-1? Tutte piaghe mandate da Dio, nella narrazione ufficiale, ma da un Dio piuttosto inetto nella sua collera punitiva. Ma eccoci finalmente al 2019, con un virus tutto sommato non dei peggiori, ma che ha fatto centro, anche se inspiegabilmente visti i numeri del presunto disastro sanitario (9).
Ricordate Bretton Woods (1944) e la sua fine ingloriosa (1971)? E poi le “torri gemelle” (2 + l’edificio misconosciuto, il WTC 7) del 2001, il misterioso fallimento (mutui subprime?) di Lehman Brothers del 2008, la crisi del debito sovrano del 2011 (10) ? Tutti presagi del grande evento risolutivo, non ancora conclamato ma che ha già la sua brava spiegazione, la “terribile” malattia covid-19, che ha esasperato tutte le crisi economiche precedenti, con i suoi lockdown e conseguenti iniezioni massive di liquidità (11), da far impallidire i precedenti Quantitative Easing ormai abitudinari, e relative esplosioni dei debiti pubblici.
Siamo nel bel mezzo della tempesta perfetta, la cui “soluzione” è stata già anticipata a Davos, con belle parole per introdurre l’ossimoro del secolo, il “comunismo dei poveri”, ma solo per loro.
Già, visto il crollo imminente di una secolare truffa speculativa e sperequativa andata troppo oltre, intrinsecamente insostenibile, i “padroni universali” la fanno precipitare del tutto, per poi imporre la loro “soluzione” per evitare il conseguente caos sistemico e istituzionale: la schiavitù globale.
O almeno ci stanno provando, col terrore e col ricatto, il loro miglior armamentario da torturatori psicologici, al quale si aggiunge il più moderno armamentario tecnologico che spazia dalla farmacologia (con i cosiddetti “vaccini”) all’automazione digitale (5G), tutto per “il nostro bene”, non trascurando ovviamente gli armamenti di ultimissima generazione del tipo “fine di mondo”e “controllo globale”, che casualmente proprio di quelle stesse tecnologie si alimentano.
Tecnologie che hanno già iniziato a produrre una mutazione comportamentale di portata antropologica (smartphone) e promettono una imminente ulteriore trasformazione in senso transumano (12) (evoluzione dell’intelligenza artificiale e involuzione dell’intelligenza umana).
Un incubo assai concreto, che è il momento di comprendere e discutere fin da ora, prima che si compia il destino suicidario delle società fondate sulle truffe sistemiche reiterate (13).
In conclusione la necessaria resistenza salvifica, così come il bisogno di nuovo slancio anche spirituale verso rinnovate utopie, non può prescindere da una riappropriazione e rifondazione in senso popolare dei temi caldi criminalmente strumentalizzati dalla truffa sistemica elitaria: l’organizzazione del Lavoro, la gestione della Moneta, della Salute Pubblica, della Scuola.
E’ una battaglia interiore ed esteriore tra il bene e il male, spirituale e politica, tra il naturale slancio vitale ed un oscuro istinto di morte che riguarda essenzialmente l’anima, non certo il corpo che è mortale da sempre e sempre lo sarà, come Dio comanda.
Di Alberto Conti, ComeDonChisciotte.org
NOTE
(1) https://dizionari.simone.it/10/sistema-sociale
(2) https://it.wikipedia.org/wiki/Archetipo
(3) https://open.luiss.it/2018/04/16/il-denaro-esiste-se-ci-credete-teorie-e-credenze-collettive/
(5) http://www.nwo.it/dollaro.html
(6) https://www.wallstreetitalia.com/indice-di-gini/
(8) https://cristianminerva.altervista.org/art-130-tue-bc-indipendente/
(9) https://www.notiziegeopolitiche.net/nel-mondo-si-muore-piu-di-inquinamento-che-di-covid-19/
(11) https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/economia-usa-il-bazooka-di-biden-29557
(12) https://www.facebook.com/watch/?v=1139223229923081
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18/08/2021
Pubblicato da Jacopo Brogi per ComeDonChisciotte.org
FONTE: https://comedonchisciotte.org/la-madre-di-tutte-le-truffe/
FINANZA BANCHE ASSICURAZIONI
Le incoerenze di Letta sul caso Mps
9 Settembre 2021 – 10:20
Le parole di Letta su Mps non scaldano: in assenza di mosse concrete, difficilmente i suoi impegni sul Monte produrranno effetti politici positivi
Enrico Letta è sempre più in imbarazzo sul caso Monte dei Paschi di Siena e questo è sempre più percepibile mano a mano che si avvicina la decisiva data delle elezioni suppletive per la Camera in cui è candidato alla testa della coalizione di centrosinistra. Il Monte è inevitabilmente al centro del dibattito politico per la consustanzialità tra la politica a guida dem e il management controverso che ha guidato Mps negli anni del tracollo, per la discesa in campo di un leader nazionale come l’ex premier e per il coinvolgimento nella complessa trattativa per il passaggio di Rocca Salimbeni nel gruppo Unicredit di quel Pier Carlo Padoan che da ministro ha promosso l’ingresso pubblico del Monte, da politico dem si è candidato vincendo il collegio nella città senese e, lasciandolo libero, ha preso la via di Piazza Gae Aulenti divenendo presidente di Unicredit.
Un ginepraio complesso in cui Letta si è infilato in un test politico che oramai ha valenza nazionale e in cui l’ex premier deve ora districarsi. Letta è stato costretto dalle circostanze a parlare di dinamiche locali e a parlare di Mps, facendo dimenticare lo storico “il partito fa il partito, la banca fa la banca” con cui nel 2013 Pier Luigi Bersani cercò di fugare dal Nazareno le ombre dello scandalo del Monte. “Incontrerò le rappresentanze dei lavoratori nei prossimi giorni, noi vogliamo salvaguardare i livelli occupazionali, il marchio, l’unità del gruppo, crediamo che sia essenziale il rapporto con il territorio, con la città di Siena e con la Toscana”, ha detto Letta nella giornata dell’8 settembre a margine di un evento elettorale a Siena. Dichiarazioni importanti ma a cui, nota Italia Oggi, non sono fatti seguire impegni concreti: che proposte hanno Letta e il Pd per valorizzare il Monte? Come intendono difendere i lavoratori per i quali si è tornato recentemente a parlare di esuberi massicci? Che ruolo può giocare quella regione Toscana in cui, non dimentichiamolo, il Pd è egemone?
Soprattutto, come può Letta intestarsi una trattativa autonoma su Mps in una fase in cui il dossier sul Monte è in capo al governo Draghi e a quel ministero del Tesoro che ne è principale azionista? A queste domande il segretario dem non risponde, forse perché la possibilità di una risposta definitiva semplicemente non esiste. Ma va sottolineata la sottile contraddizione tra le dichiarazioni critiche con cui da mesi Letta investe la Lega e Matteo Salvini accusandoli di destabilizzare il governo Draghi con iniziative autonome ritenute potenzialmente dannose per l’esecutivo e le sue recenti dichiarazioni che non lasciano presagire atteggiamenti diversi da quelli da lui stigmatizzati. E che rischiano di creare un surplus di aspettative destinato, in prospettiva, a restare insoddisfatto vista la complessità del dossier del Monte, su cui del resto il Pd non è privo di responsabilità.
Né Letta può rivendicare estraneità dagli errori del vecchio centrosinistra su Mps. Nel 2007, ad esempio, il governo di centrosinistra guidato da Romano Prodi e di cui Letta era sottosegretario alla Presidenza del Consiglio fu cruciale con la sua approvazione alla manovra, chenelle sue intenzioni avrebbe dovuto favorire la costituzione del terzo gruppo bancario italiano, che chiuse la fallimentare operazione Mps-Antonveneta, nonostante il giudizio negativo degli investitori per una mossa che segnò l’inizio dell’ordalia di Rocca Salimbeni. Né si sono viste grandi discontinuità nella gestione del Monte nella breve stagione in cui Letta era inquilino di Palazzo Chigi.
Letta si è candidato in un territorio politicamente “caldo” per mandare un messaggio nazionale, ma ora rischia di restare invischiato nel dossier Monte che gli ha già procurato più di un imbarazzo. Il segretario dem ha dichiarato di ritenere “importante in questa fase di negoziazione sul futuro della banca che i lavoratori siano ascoltati e che siano coinvolte le rappresentanze locali”, mettendosi di fatto di fronte alla necessità di trattare in prima persona un contesto cui è estraneo per storia politica personale e esperienze passate. In una campagna elettorale in cui il segretario di uno dei maggiori partiti nazionali, candidandosi, ha nascosto il simbolo del suo partito e chiesto il sostegno del Movimento Cinque Stelle per difendere una storica roccaforte della Sinistra questo non appare il problema maggiore, del resto. A perdere, come sempre, sono Mps e i suoi lavoratori, sulla cui pelle viene condotto un gioco politico di piccolo cabotaggio che poco giova alla soluzione del più grave problema bancario italiano
FONTE: https://www.ilgiornale.it/news/politica/incoerenze-letta-sul-caso-mps-1974124.html
Quando lo stato è un evasore fiscale, e non piccolo: il caso MPS
Settembre 7, 2021 posted by Guido da Landriano
Lo EU Tax Observatory ha pubblicato un interessante report relativo all’evasione fiscale nel sistema bancario europeo, Regno Unito incluso, da cui sono risultati alcuni dati interessanti ed altri prevedibili:
- le banche in media hanno il 14% del proprio giro d’affari in paradisi fiscali, dove la tasse sono, come potete vedere dal seguente grafico, molto più contenute. Tra l’altro non è che la crisi le abbia convinte a cambiare questo atteggiamento, o abbia modificato i termini del gioco
- La banca con maggior utile portato a lavarsi in qualche mare caldo, ma fiscalmente fresco, è HSBC, seguita da Monte Paschi Siena
- La banca senese appare inoltre essere quella che ha incrementato maggiormente il trasferimento dei propri utili in paradisi fiscali, seguita in questo caso da Banca Intesa
Monte dei Paschi di Siena è al 68% posseduta dallo Stato Italiano, quindi lo Stato Italiano è un evasore fiscale di grosse dimensioni. Appare incredibile che lo Stato vada a fare le pulci al macellaio o al lattaio che non emette lo scontrino, poi ammetta che una banca sistemica di cui abbia il controllo non solo sfrutti paradisi fiscali per pagare meno tassi, ma addirittura incrementi la propria quota di business svolto attraverso i paradisi fiscali. Che, come vediamo, sono nomi noti fra tutti gli esperti e nazioni con cui non abbiamo, sicuramente, strettissimi rapporti.
Ora per lo stato quasi è una partita di giro: l’utile lo prende direttamente, o quasi, come azionista e non sotto forma di tasse, anche se una parte di questo utile derivante dai paradisi fiscali, il 32% , va agli altri soci. Nello stesso tempo abbiamo uno stato che utilizza una propria banca per dare un pessimo esempio ai propri concittadini. Nello stesso tempo il governo più europeista dell’Universo utilizzi una banca controllata per fare quella che è, oggettivamente, una concorrenza sleale agli altri istituti.
Chissà cosa ne pensa il ministro Franco sulla materia…
FONTE: https://scenarieconomici.it/quando-lo-stato-e-un-evasore-fiscale-e-non-piccolo-il-caso-mps/
Criptovalute, quando il “DIAVOLO” ti lastrica di marmo le strade per l’inferno
Di Megas Alexandros (alias Fabio Bonciani), ComeDonChisciotte.org
Vivendo in due paesi contemporaneamente, Italia e Grecia, le possibilità di incrociare le “strade del diavolo”, matematicamente si moltiplicano, stante la sua attuale e forte presenza nel mondo occidentale, dove pare aver messo piede stabile come mai in passato.
Veniamo subito al dunque!!! stiamo lavorando con alcuni collaboratori di ComeDonChishiotte.org, nel cercare di sviscerare più a fondo possibile la “folle” materia delle cripto-valute. O meglio, se il nostro compito, fosse solo quello di vivisezionare quest’ultime, il lavoro sarebbe già finito: “sono Aria Fritta!!!”
Tengo a precisare che, la crudeltà con cui ho definito questi strumenti (“aria fritta”), non vorrei fosse interpretata dal lettore, come un approccio approssimativo alla materia, ma è solo un modo per rafforzare l’estrema pericolosità che questi strumenti rivestono allo stato attuale. Del resto, mi prometto insieme ai miei collaboratori, di tornare su taluni aspetti quali la tecnologia sottostante alle crypto-valute, ovverosia la“blockchain”; la quale senza scadere nei toni fanatici dei suoi numerosi apologeti, è senza dubbio un’innovazione che presenta anche alcune applicazioni di tipo per così dire “emancipatorio”: in un mondo che va verso il “social credit scoring” in cui, molto probabilmente a breve, arriveranno anche a toglierci i soldi dal conto in banca se non ci facciamo il vaccino oppure passiamo col rosso o che va verso la guerra ai pochi paesi dissidenti attraverso embarghi e cose simili, dove la quantità di contante in circolazione è ridotta sempre più al minimo, avere la possibilità di detenere denaro digitale al di fuori dal sistema bancario e poter contare su un sistema dei pagamenti non censurabile da alcuna autorità centrale non è cosa da poco.
Tenendo ben presente che allo stato attuale chi ci guida verso questo tipo di mondo e chi gestisce le crypto ad oggi sono gli stessi soggetti, non per questo ci dobbiamo privare del diritto di analizzare e comprendere fino in fondo tale tecnologia qualora potesse rappresentare un mezzo per sfuggire ai piani di questa élite, piani che dalla distruzione economica stanno passando addirittura a quella fisica per mezzo di una propaganda di vaccinazione priva di ogni conforto scientifico.
E proprio in riferimento a questi ultimi aspetti, quello che interessa essenzialmente alla nostra missione, è il progetto, attualmente indefinito nelle sue finalità, delle valute digitali che hanno in testa di emettere le banche centrali.
Due sono le principali domande che agitano le menti di chi “mastica” un pò la materia:
1) le valute digitali emesse dalle banche centrali saranno moneta fiat o prodotti finanziari, ovvero potremmo pagarci le tasse – e come arriveranno al settore privato, tramite la spesa pubblica oppure le acquisteremo con i nostri risparmi????
una volta risposto alla prima domanda, la seconda è una logica conseguenza:
2) se sono moneta fiat con la quale i governi ci possono finanziare la spesa pubblica e con la quale noi privati ci possiamo pagare le tasse, che differenza esiste allora, tecnicamente parlando, tra gli attuali numeri elettronici che identificano i saldi dei nostri conti correnti ed i numeri che invece, identificheranno le valute digitali???
Le risposte alle prossime puntate!!! non è per narcisismo e nemmeno per una sorta di un nostro piacere sadico nel volervi far stare in pena, che non rispondiamo oggi a queste domande. Non lo facciamo per il semplice ed onesto motivo che anche noi non abbiamo le risposte definitive. Ci sono pensieri che volano nelle nostre teste, supposizioni e risposte contrastanti che provengono dal mondo della finanza e dell’economia. Ci stiamo lavorando e contiamo di avere presto le risposte, sempre nel rispetto della “Verità” che è l’insostituibile principio su cui si fonda la nostra “mission”….work in progress!!!
Ma torniamo all’inizio del mio scritto. Navigo su internet e mi imbatto in un articolo in lingua ellenica (1). Come per magia, appena ci entro dentro, alla velocità della luce, mi appare tradotto in italiano. Una cosa mai vista, mi incuriosisce, comincio a leggerlo e man mano che lo leggo, visto che l’essere calvo mi impedisce la “drizzata dei capelli”, brividi gelati, nel caldo torrido greco, percorrono tutta la mia schiena – “ho visto il diavolo!!!”
L’articolo (1), è un inno a trasformare tutti i nostri risparmi in cripto-valute con la promessa garantita che, una volta eseguita l’operazione, smetteremo di lavorare e seduti sul divano di casa nostra potremmo realizzare ogni sogno impossibile e sperato, ovvero tutto quello che mai fino ad oggi nelle nostre vite, avessimo potuto soltanto immaginare di realizzare. Da una casa nuova, ad uno Yacht, fino alla Ferrari (quella vera non il modellino) in regalo al fratello più piccolo, niente è precluso.
Tutto parte da una intervista ad Akis Petretzikis, lo chef più popolare in Grecia e da una sua dichiarazione mistificata come una “bomba”, tanto per renderla più appetibile ai comuni mortali.
Non starò a ripetere tutto l’articolo che vi ho riportato in calce (e che vi invito a leggere, ma con gli occhi ben aperti!!!), bensì, mi limiterò a sottolinearne quelli che sono i passaggi, a pare mio, più diabolici. Quelli dove veramente lo stomaco, di chi ancora ha una fiammella in testa, si rivolta. Quelli dove le strade per l’inferno, lastricate di marmo dal diavolo, sono talmente evidenti da farcelo apparire in tutta la sua caricatura di essere falso ed immondo.
Il teatro del diavolo, va in onda nella trasmissione “Midnight” attraverso l’intervista di skai con la padrona di casa Eleonora Meletis che annuncia una nuova “via verso la ricchezza facile”, una via che dimostra come possiamo trasformarci tutti in milionari entro 3-4 mesi.
Akis Petretzikis, nelle vesti dell’Angelo Custode dell’umanità, addirittura viene presentato come il coraggioso individuo che senza la minima paura, non si fa specie ad essere onesto su come fa i suoi soldi.
Eccolo lì, il primo principio del diavolo che appare, l’inganno – si fa credere che questo soggetto sia talmente buono, onesto e senza paura, da voler condividere la sua ricchezza con tutti noi. Si gioca sul fatto di distinguere nettamente la figura che rappresenta lo chef greco (“il buono”) da coloro che invece fanno i soldi legalmente e/o illegalmente e che mai verrebbero a dirci come li hanno fatti (“i cattivi”).
Akis Petretzikis, con le sue parole, addirittura invita tutti i greci a “fare presto” per non perdere questa straordinaria opportunità, addirittura, pensate un pò!!! – testuali parole – “prima che le grandi banche chiudano per sempre”.
Vi spiego meglio, Akis Petretzikis sta parlando di un programma di trading automatico di cripto-valuta chiamato Big Money Rush.Questa è la gallina dalle uova d’oro, che lui sta rivendendo in TV. Per questo, come il miglior venditore di “sole” sa fare, anche lui ricorre alla più che nota tecnica per “acchiappapolli”: quella del “mettere fretta” – mette in guardia tutti Akis, facendo presente che le banche già se ne sono accorte che con questo programma si fanno i soldi e che sono spaventate di ritrovarsi ai margini, ovvero si prospetta l’ingannevole sogno dei sogni, quello di poter finalmente fare a meno delle banche.
Ma dopo la brutta notizia (ovverosia, le banche se ne sono accorte), ecco come nei migliori film americani, a ruota quella buona: “la Banca centrale di Grecia ha cercato di interrompere la trasmissione dello spettacolo – ma era già troppo tardi”.
Rifletteteci!!! nientemeno che la Banca centrale greca in persona ha cercato (ma senza riuscirci naturalmente), di fermare il nostro Robin Hood. La Banca di Grecia, che per mezzo dell’allora governatore Yannis Stournaras (uomo fedele alla Troika), riuscì addirittura a fermare la democrazia con la sporca manovra di chiudere tutte le banche impedendo di fatto l’accesso ai risparmi – questo nonostante il “NO” (“OXI”), con il quale il popolo greco nel referendum del 2015 a maggioranza avrebbe voluto imporre al governo di Tsipras di non firmare le immani condizioni che l’Europa voleva imporre loro – oggi, pensate un pò, la stessa istituzione soccombe di fronte ad un cuoco che fino a ieri si occupava solo di fornelli – “no comment”.
La trasmissione finisce e naturalmente non sazi, ci viene proposta anche una intervista esclusiva, dove la vetta della più alta diabolica ipocrisia si raggiunge nel tentativo da parte di Petretzikis di equiparare l’operato di gente come Bill Gates e Richard Branson, alla venuta di Cristo in terra con l’unico nobile intento di riportare la giustizia totale tra gli uomini.
“Questi geni della tecnologia” – afferma Petretzikis – “hanno costruito migliaia di aziende legate alla risoluzione di problemi complessi come i pagamenti elettronici, l’IT e i trasporti. Ora stanno affrontando il problema globale della disuguaglianza di ricchezza, permettendo a chiunque – non importa quanto ricco o povero sia – di fare abbastanza soldi per godersi una vita felice e appagante”.
E che cavolo…..!!!! ci voleva un chef venuto dalla Grecia per avvertirci che Bill Gates, non è quel cattivone che viaggiava in dolce compagnia sul “Lolita Express” di Jeffrey Edward Epstein – che non è quella mente diabolica che, come afferma con dovizia di particolari, Cesare Sacchetti in un suo articolo del 25 gennaio 2020(2), già da molto tempo prima fosse a conoscenza che il mondo sarebbe stato travolto dalla pandemia del Covid-19. Ed infine, il magnate americano fondatore della Microsoft, non sarebbe quel vampiro assetato di soldi che tramite lo sviluppo delle più invasive tecnologie ed i più ingannevoli strumenti finanziari gli hanno permesso di raggiungere un livello di patrimonio che supera, addirittura la ricchezza totale di molti Stati. Niente di tutto questo….. Bill Gates, “Ladies and gentlemen”, tenetevi forte, sta lavorando duramente ed intensamente per risolvere quello che neanche nostro Signore il Divino, è riuscito a risolvere dal giorno della creazione dell’universo, ovvero il problema globale della disuguaglianza di ricchezza.
Questo, quanto ci dice Akis Petretzikis, uno chef greco che non riuscendo a moltiplicare i pani ed i pesci in cucina, ha deciso di moltiplicare i soldi.
Attenzione ci avverte ancora Akis – “le grandi banche stanno cercando di nasconderlo! Le grandi banche stanno creando propaganda attiva e definiscono truffe, le cripto-valute e le piattaforme come la Big Money. Perché? Temono che i loro profitti aziendali si ridurranno una volta che i loro clienti scopriranno come possono acquisire enormi ricchezze da soli”.
Torniamo sulla terra, come detto all’inizio le cripto-valute, ad oggi, sono “aria fritta”, non perché ce lo confermano alcuni governatori delle banche centrali, tra i quali anche il nostro premier Mario Draghi – ma perché questa è la realtà dei fatti, una realtà, che chiunque abbia un pò di buon senso può tranquillamente riuscire a vedere.
Cliccate sull’immagine sotto ed ascoltate il pensiero di Draghi sulle cripto-valute. (3)
Ecco alcuni passaggi tradotti:
“Il Bitcoin non è una valuta, ma un asset. L’euro è l’euro e lo sarà sempre e dietro c’è la Banca Centrale Europea. Dietro le cripto-valute chi c’è?”
“sono asset speculativi ad alto rischio, sono molto rischiose”
“Ci penserei attentamente prima di acquistare Bitcoin. Un euro oggi è un euro domani. Il valore del Bitcoin oscilla selvaggiamente. Per questo non chiamerei il Bitcoin una valuta. Ma c’è anche un’altra ragione. L’euro è sostenuto dalla Banca Centrale Europea, il dollaro dalla Federal Reserve. Le monete sono sostenute dalle banche centrali o dai loro governi. Nessuno sostiene Bitcoin”
Come vedete anche dalle parole di Mario Draghi, che certamente non appartiene ne alla categoria dei santi ne a quella de patrioti, le cripto non sono moneta, ma sono dei prodotti strettamente finanziari per di più ad altissima volatilità, ovvero ad altissimo rischio.
Le cripto non sono quel tanto decantato bene rifugio che proteggerà i nostri risparmi dall’inflazione, anzi, di contro la possibilità che i risparmi di coloro che li hanno trasformati in cripto possano finire a zero, è molto alta.
Del resto la Modern Monetary Theory ci insegna e la contabilità ce lo certifica, che all’interno del settore privato i mezzi finanziari netti non si moltiplicano ma si trasferiscono solamente. E ricordo che, le borse valori e tutto il mondo finanziario fanno parte del settore privato. Quindi, è matematico che, di fronte a qualcuno che, vendendo guadagna rispetto al suo prezzo di acquisto, c’è sempre qualcun altro che perde per un importo equivalente.
Confrontare le cripto-valute con la moneta fiat, addirittura indicandole come coloro che la sostituiranno per proteggerci dalla svalutazione che quest’ultima avrebbe in conseguenza della stampa incontrollata da parte delle banche centrali di tutto il mondo, è totalmente diabolico e fuorviante.
Intendiamoci bene, con questo non voglio nascondere sotto il tappeto il non corretto uso che da anni i banchieri centrali in “combine” con i poteri globalisti stanno facendo della moneta fiat, rendendola di fatto una moneta ad uso privato, la quale spesso viene messa a disposizione dei sistemi economici a debito.
Ma, al netto di questa stortura di fatto frutto solo di una volontà politica talvolta priva di cultura economica, molto spesso invece assoggettata direttamente al potere – far credere che le cripto siano una “valuta”, ripeto è un vero e proprio tentativo di truffa che in un mondo serio, come lo stato di diritto dovrebbe essere, sarebbe già oggetto di gravi conseguenze penali per chi perpetra questo reato.
Se è pur vero che a livello tecnico sia le cripto che le valute fiat, entrambe non hanno valore intrinseco, ovvero il loro valore non è coperto da qualcosa di tangibile come ad esempio avviene per la moneta-merce (vedi oro, ecc.) – non possiamo non soppesare il fatto che le seconde a differenza delle prime sono emesse da un’autorità (lo Stato) che ne conferisce il valore ed agisce in modo propedeutico a sostenerlo. Se un’organizzazione abbastanza grande (ovvero una collettività) emette, usa e accetta qualcosa come pagamento, automaticamente quel qualcosa acquisisce valore, dato che gli è riconosciuta fiducia come mezzo di scambio. Ma soprattutto, quello che rende la moneta fiat accettata negli scambi e ne sostiene il valore, è la fondamentale convenzione con la quale l’ente emittente (lo Stato) l’accetta sempre in pagamento degli obblighi fiscali (le tasse).
Di contro per le “cryptocurrency” non esiste alcuna autorità centrale che le controlla. Questo porta con sé una conseguenza molto importante, ovverosia il fatto che il loro valore non sia regolato da una banca centrale o comunque da un organo, per così dire “centrale”, rende le “crypto” completamente assoggettate alle regole del libero mercato, quindi alle regole della domanda e dell’offerta. E naturalmente, parlando di mercati, va sottolineato che il loro valore è maggiormente dipendente dalla volontà di coloro che hanno la possibilità (vuoi per i volumi mossi, vuoi per i giochi di potere connessi alle varie appartenenze), di manovrarne a piacimento le quotazioni, rendendole di fatto strumenti altamente rischiosi.
Anche a livello giuridico le monete crypto presentano grossi profili di criticità. In particolare, la Banche centrali negano che possano essere considerate moneta con corso legale, in primo luogo perché una delle caratteristiche principali di tale valuta è la volontarietà dell’accettazione, vale a dire che si è liberi di scegliere se ricevere o meno un pagamento in questo tipo di valute.
Inoltre, a complicare la questione, c’è anche il fatto che le crypto vengono trasmesse in forma anonima: non è possibile conoscere la fonte originaria del pagamento, pertanto viene meno la tracciabilità delle operazioni (motivo per il quale, nel deep web, vengono spesso utilizzate anche per attività illecite, quali lo scambio di sostanze stupefacenti o di armi).
L’anonimità delle transazioni porta con sé un’ulteriore conseguenza: una volte che il pagamento è stato effettuato, non c’è alcuna “prova” che dimostri l’esistenza di un rapporto sinallagmatico tra le parti, per esempio nel caso di compravendita. Com’è possibile, dunque, ottenere una risoluzione per inadempimento con relativa restituzione del quantum versato o, per esempio, agire per una ripetizione dell’indebito, se il flusso non è tracciabile?
Ciò, come potete ben immaginare, implicherebbe una grande sfiducia nell’ambito delle operazioni economiche ed una conseguente battuta d’arresto delle stesse.
Anche la Consob (Commissione nazionale per le società e la Borsa) e Banca d’Italia hanno deciso di richiamare l’attenzione dei piccoli risparmiatori italiani sugli elevati rischi connessi con l’operatività in cripto-attività che se non affrontati adeguatamente potrebbero comportare nei casi più gravi la perdita integrale delle somme di denaro investite. (4)
Come sottolineato in un comunicato stampa (4), appositamente dedicato all’argomento, tale richiamo sarebbe diventato opportuno in attesa che in ambito europeo venga definita una regolamentazione unitaria. La Commissione Europea ha infatti avanzato di recente una proposta per disciplinare l’emissione, l’offerta pubblica, la prestazione dei servizi e il contrasto agli abusi in relazione alle varie tipologie di cripto-attività.
A tal proposito Eba, Esma ed Eiopa, le tre autorità europee di supervisione, avrebbero già ribadito la natura altamente rischiosa e speculativa delle attività finanziarie basate sulle criptovalute, avvertendo i consumatori di prestare particolare attenzione ai potenziali pericoli per i propri risparmi derivanti dall’acquisto così come dalla detenzione di questi asset.
Per ora chiudo qua, in attesa delle risposte che più ci interessano sul mondo che sarà!!! quando le valute digitali di banca centrale saranno svelate in tutti i loro contorni.
Di Megas Alexandros (alias Fabio Bonciani), ComeDonChisciotte.org
NOTE
(2) Bill Gates sapeva già della pandemia del coronavirus – La Cruna dell’Ago (lacrunadellago.net)
(4) Avviso ESMA-EBA-EIOPA su criptovalute – Novità (consob.it)
—
Pubblicato da Jacopo Brogi per ComeDonChisciotte.org
08.09.2021
FONTE: https://comedonchisciotte.org/criptovalute-quando-il-diavolo-ti-lastrica-di-marmo-le-strade-per-linferno/
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di Manuel E. Yepe .
Nel suo discorso al Congresso del 4 luglio 1821, il segretario di Stato americano John Quincy Adams disse che se gli Stati Uniti avessero abbandonato la loro politica estera che allora era non interventista, sarebbe inevitabilmente diventata questa la “dittatura” del mondo e avrebbero iniziato a comportarsi di conseguenza. Lo scienziato politico Jacob G. Hornberger, fondatore e presidente della fondazione “The Future of Freedom”, ha scritto il 10 maggio di quest’anno , quando ha completato un importante lavoro giornalistico intitolato ” La dittatura del mondo”, in cui afferma che non si può negare che questa previsione di JQ Adams sia diventata realtà.
Gli Stati Uniti sono diventati veramente la dittatura del mondo, una dittatura arrogante, spietata e brutale che non tollera alcun dissenso da nessuno sulla terra.
“Ora sto usando il termine America perché è quello originariamente usato da Adams, ma in realtà è stato il governo degli Stati Uniti a diventare la dittatura del mondo “, afferma Hornberger. .
Un buon esempio di questo fenomeno si è verificato quando, all’inizio del secolo scorso, la dittatura mondiale ha applicato il suo sistema crudele di sanzioni contro Cuba per fini vendicativi e lo ha mantenuto fino ad oggi.
È abbastanza brutto punire cittadini stranieri innocenti con morte o impoverimento in nome di un obiettivo politico. Ma è anche importante notare che le sanzioni rappresentano un attacco alla libertà economica della popolazione degli Stati Uniti perché comportano sanzioni contro i cittadini statunitensi coinvolti. Se un americano intrattiene rapporti con un iraniano, un cubano o un venezuelano, la dittatura mondiale minaccia, persegue e lo condanna con intenzioni vendicative, attraverso procedimenti penali, multe civili o entrambi.
Un simile sistema di sanzioni è stato applicato negli anni ’90 contro l’Iraq, facendo morire centinaia di migliaia di bambini iracheni nel paese arabo, per mancanza di medicinali e altri generi indispensabili. Era effetto delle sanzioni. Questo non ha disturbato la dittatura, almeno non abbastanza per mettere fine a questo abuso. L’idea era che se un numero sufficientemente grande di bambini poteva essere ucciso, il dittatore iracheno Saddam Hussein avrebbe rinunciato a favore di un dittatore approvato dagli Stati Uniti, o ci sarebbe stato un colpo di stato o una rivoluzione violenta chi avrebbe realizzato la stessa cosa. L’ambasciatrice degli Stati Uniti presso l’ONU, Madeleine Albright, ha espresso l’opinione ufficiale della dittatura quando ha annunciato che la morte di mezzo milione di bambini iracheni a causa delle sanzioni “ne è valsa la pena” la pena ”.
Un altro esempio è il caso di Meng Wanzhou, cittadina cinese che lavora come direttore finanziario della gigantesca società tecnologica cinese Huawei, che, dopo essere stato arrestata dalle autorità canadesi e posta agli arresti domiciliari, ha subito i fulmini della dittatura mondiale.
Qual era il suo presunto crimine? Per aver violato le sanzioni statunitensi contro l’Iran? Che cosa hanno a che fare le sanzioni statunitensi contro l’Iran con la Cina? Esattamente niente! È una cittadina cinese, non statunitense. Allora perché è stata citata in giudizio dal governo degli Stati Uniti?
Le sanzioni sono diventate uno strumento regolare della politica estera degli Stati Uniti. Quasi a nessuno importa della propria giurisdizione e della applicazione in tutto il mondo. Il loro scopo è di minacciare le persone straniere e i cittadini con morte, sofferenza e privazione economica al fine di costringere i loro governi a inchinarsi alla volontà della dittatura americana e ai suoi agenti brutali e violenti.
Cosa potrebbe esserci di più violento e spietato che minacciare gli innocenti di morte e impoverimento per raggiungere i loro governi? È noto che la maggior parte dei cittadini del mondo ha scarso controllo sulle azioni del proprio governo, così come i cittadini americani hanno scarso controllo sulle azioni dei loro governi. Qual è la moralità di punire i cittadini innocenti per il raggiungimento di un obiettivo politico? Questo è precisamente il motivo per cui il terrorismo viene condannato, perchè si scatena contro cittadini innocenti.
Washington non pretende solo che i suoi cittadini si attengano al suo sistema malvagio. Nel suo ruolo di dittatore globale, il governo federale esige che tutti in tutto il mondo rispettino il suo sistema malvagio. La dittatura rivendica la giurisdizione globale per se stessa.
Perché gli innocenti cittadini stranieri sono il bersaglio della morte e della sofferenza economica semplicemente perché ai funzionari statunitensi non piace il loro governo? Perché le libertà dei cittadini americani vengono distrutte? E per quale motivo i cittadini stranieri di tutto il mondo devono essere perseguiti per violazione del sistema sanzionatorio del governo federale USA? Domande senza risposta.
fonte: LA DICTADURA DEL MUNDO
Tradotto da Réseau International por Alejandro Sanchez
FONTE: https://www.controinformazione.info/la-vera-dittatura-del-mondo/
POLITICA
PERCHÈ IL REGIME INSISTE TANTO NEL NEGARE LA PERICOLOSITÀ DEI VACCINI?
di Luciano Lago
Sono in molti ormai a chiedersi quale possa essere il motivo che spinge le autorità governative in Italia, come in pochi altri paesi, ad insistere in una narrazione sulla pandemia del tutto avulsa dalla realtà e sostenuta con una propaganda manipolatoria che ormai ha superato tutti i limiti della plausibilità.
Non basta più censurare e denigrare tutti i pareri discordi di scienziati e specialisti autonomi, oltre a manipolare i dati delle statistiche e nascondere il numero, sempre più elevato, di effetti avversi ai vaccini e decessi collegati.
Il divario tra il discorso ufficiale e la realtà della vaccinazione contro il Covid-19 può essere spiegato dall’emergere di un regime totalitario che pretende di utilizzare l’emergenza della pandemia come pretesto per un cambiamento di sistema e di soppressione delle libertà individuali ?
Se analizziamo quali siano i passi graduali che caratterizzano l’emergere di un regime totalitario, fra questi al primo posto c’è il tentativo di trasformare la realtà in modo da ottenere il consenso della popolazione Ad esempio riscrivere la storia cancellando fatti e persone inquietanti; propaganda ossessiva; azioni di psicosi di massa per influenzare le masse, diffondere paura di un pericolo sconosciuto, ecc..
Questo sistema fa presa sulle menti delle persone e le sospinge cercare conforto e protezione nei rimedi e nelle misure che le Istituzioni propongono, acompagnate da un coro conforme dei grandi media (megamedia), fra i quali le TV rivestono un ruolo di primo piano con spot continui inseriti in ogni trasmissione.
In realtà sappiamo da tempo che le istituzioni sono controllate da fiduciari del vero potere e rispondono a quelle centrali sovranazionali che trasmettono le loro direttive ai governi ed alle istituzioni. Quindi le istituzioni di fatto sono fittizie: svuotate di un reale potere decisorio sono una facciata della cosiddetta “democrazia”, impersonata da una casta politica che riceve ordini dall’esterno.
Questo sistema è cosa diversa dai dittatori vecchio stile che prendono il potere usurpando le istituzioni e poi lo mantengono principalmente con la forza. Il sistema è molto più sottile e subdolo nelle forme con cui si arroga tutti i poteri scavalcando e bypassando le norme costituzionali.
Esemplare la forma di ricatto adottata con l’adozione del lasciapassare sanitario: se ce l’hai eserciti i tuoi diritti, se non ce l’hai sei fuori dal consesso sociale e rimani isolato, senza lavoro e senza libertà di movimento. Tuttavia non sei formalmente obbligato, apparentemente puoi scegliere.
Ovviamente questa ricerca del consenso non funziona con tutti. C’è sempre una frazione della popolazione da sottomettere che è restia ad accettare le prevaricazioni imposte dal regime e che, pur essendo minoritaria, cerca di far sentire la sua voce dissidente in vari modi. La censura su questi dissidenti è un primo modo per mettere a tacere gli avversari ma, quando questa non basta, si ricorre alla denigrazione dell’avversario (è un complottista, un estremista, un no-vax, un sovvertitore dell’ordine democratico, un fascista, ecc..). Un modo indiretto per mettere all’angolo i dissidenti ed additarli come capro espiatorio (loro sono un pericolo per gli altri).
Esemplare in proposito tutto lo sforzo da parte del governo Draghi/Speranza e della corte di servitori dei falsi media di far credere alla gente che la vaccinazione sia una panacea contro ogni male, ma questo si spiega anche così: l‘ideologia vaccinista, divenuta una sorta di religione, ha la precedenza sulla realtà.
Un regime totalitario non si preoccupa della realtà, la cambia e la travisa a suo piacimento. Tale deriva però alla lunga può portare questo tipo di regimi, apparentemente, ad un pensiero totalmente assurdo e a un ragionamento fuori dalla logica: del tipo, “se vacciniamo tutti poi dovremo procedere alla terza dose ed in autunno potremmo richiudere tutto”, ministro Speranza. In pratica questi personaggi arrivano ad una ” logica dell’assurdo ” e la fanno propria.
Questo divario tra il discorso ufficiale destinato al grande pubblico e la narrazione fittizia della vaccinazione mira a trasformare la realtà in modo da ottenere il consenso della popolazione alla vaccinazione oggi ed a altre forme di controllo sociale domani. Non può mancare in questo caso il supporto di una ideologia di riferimento che può esssere definita l’ideologia dello scientismo dogmatico a cui tutti devono sottomettersi, come una sorta di religione che prevede l’omologazione degli individui verso una credenza generalizzata e superiore, concepita come infallibile a cui si inchina anche il Papa Francesco.
UNA FORMA DI CONDIZIONAMENTO CHE INVESTE OGNI ASPETTO DELLA VITA SOCIALE E CHE RENDE GLI INDIVIDUI PRIVI DI UN PROPRIA COSCIENZA CRITICA E DI UNA VISIONE ALTERNATIVA. UN PRIMO PASSO VERSO IL TRANSUMANESIMO DELLA SOCIETÀ DEI ROBOT, L’ULTIMA FRONTIERA DEGLI IDEATORI DEL NUOVO SISTEMA, IL CUI MOTTO OGGI È QUELLO DEL: “IL VACCINO VI RENDERÀ LIBERI”.
FONTE: https://www.controinformazione.info/perche-il-regime-insiste-tanto-nel-negare-la-pericolosita-dei-vaccini/
SCIENZE TECNOLOGIE
Documenti FOIA: Fauci ha finanziato la creazione di chimere virali a Wuhan. Alla fine
Ora, grazie ai materiali (qui e qui) rilasciati attraverso una causa Freedom of Information Act (FOIA), l’atto che obbliga al rilascio dei documenti federali, da The Intercept nei confronti del National Institutes of Health, sappiamo che EcoHealth Alliance, finanziata da Fauci, un’organizzazione no profit con sede a New York guidata da Peter Daszak, era totalmente impegnata nella ricerca sul guadagno di funzione per produrre coronavirus chimerici basati sulla SARS, con la potenzialità di infettare l’uomo.
Sebbene le prove di questa ricerca siano state indicate negli studi pubblicati, la versione FOIA fornisce un pezzo chiave del puzzle che getta nuova luce su ciò che stava accadendo.
Questi fondi non includono quelli per di supporto alla ricerca soggetta alla struttra del Dipartimento per la salute ed i servizi umani (DHHS)che coinvolgono potenziali patogeni pandemici (DHHS P3CQ )quindi o per l’obiettivo 1: caratterizzare e categoricizzare i rischi per un di una fuga di potenziali virus da animali selvatici, con la costruzione di chimere di virus simili al SARS dei pipistrelli che sarà basato su cloni del virus SHC014 del pangolino e la costruzione di chimere simili al MERS cov virus basati sul ceppo virale HKU5
Utilizzando il nostro sistema genetico inverso abbiamo costruito virus chimerici e ricombinati SARSr-Cov in seguenza silco. Tutti i tre SARSr-CoV isolati e le due chimere si sono replicate efficientemente in cellule VeroE6 e Hela creando hACE2 , ACE2 da civetta e pipistrello, m non quelli senza ACE2.
“Questa è una tabella di marcia verso la ricerca ad alto rischio che avrebbe potuto portare all’attuale pandemia”, ha affermato Gary Ruskin, direttore esecutivo di US Right To Know, un gruppo che ha indagato sulle origini di Covid-19 (tramite The Intercept) .
E come osserva il professore di chimica del consiglio di amministrazione della Rutgers University, Richard H. Ebright, “I documenti chiariscono che le affermazioni del direttore del NIH, Francis Collins, e del direttore del NIAID, Anthony Fauci, che il NIH non supportava il guadagno di funzione la ricerca o il potenziale potenziamento del patogeno pandemico al WIV non sono veritieri”. In breve, Fauci ha mentito al Congresso quando ha negato il finanziamento della ricerca Gain-of-Function (GoF).
Un analista pone bene in luce quanto è successo:
“La raccolta di documenti include due proposte di sovvenzione inedite che sono state finanziate dal NIAID, nonché aggiornamenti del progetto relativi alla ricerca dell’EcoHealth Alliance, che è stata esaminata in mezzo al crescente interesse per le origini della pandemia”.
I materiali mostrano che le sovvenzioni NIH 2014 e 2019 a EcoHealth con subappalti alla ricerca sul guadagno di funzione finanziata da WIV come definito nelle politiche federali in vigore nel 2014-2017 e il potenziale miglioramento del patogeno pandemico come definito nelle politiche federali in vigore nel 2017-oggi .
(Ciò era stato evidente in precedenza dai documenti di ricerca pubblicati che hanno accreditato la sovvenzione 2014 e dalla sintesi disponibile al pubblico della sovvenzione 2019. Ma questo ora può essere affermato in modo definitivo dai rapporti sullo stato di avanzamento della sovvenzione 2014 e dalla proposta completa della sovvenzione 2017.)
I materiali confermano che le sovvenzioni hanno sostenuto la costruzione, a Wuhan, di nuovi coronavirus chimerici correlati alla SARS che hanno combinato un gene spike da un coronavirus con informazioni genetiche da un altro coronavirus e hanno confermato che i virus risultanti potrebbero infettare le cellule umane. (Il DNA ricombinante include molecole costruite al di fuori delle cellule viventi unendo segmenti di DNA naturali o sintetici a molecole di DNA che possono replicarsi in una cellula vivente, o molecole che risultano dalla loro replicazione. -Science Direct)
I materiali rivelano che i nuovi coronavirus correlati alla SARS generati in laboratorio potrebbero anche infettare topi progettati per mostrare recettori umani sulle cellule (“topi umanizzati”).
La ricostruzione di questi documenti mette in luce l’ipotesi più probabile: questi virus sono stati costruiti come chimere simili al Coronavirus del pipistrello, ma partendo dal Pangolino, e dovevano essere la base per uno studio sul salto di funzione. Poi questi virus, pagati dal NIH di Fauci, in grado di infettare l’uomo, sono usciti da Wuhan. A modo loro i cinesi hanno ragione nel dire che la colpa è degli americani, peccato che il laboratorio fosse il loro. E Fauci? Ha mentito ed ha messo in pericolo il mondo, ma non pagherà.
FONTE: https://scenarieconomici.it/documenti-foia-fauci-ha-finanziato-la-creazione-di-chimere-virali-a-wuhan-alla-fine/
STORIA
8 Settembre… Liberiamoci dal tradimento!
Sono passati moltissimi anni da quel nefasto 8 Settembre del 1943: giorno dell’accettazione ufficiale, da parte della Monarchia sabauda, della resa militare senza condizioni (1) (ingannevolmente fatta passare, agli occhi dei nostri compatrioti, per “armistizio”(2)…) della nostra Nazione, di fronte agli eserciti anglo-americani invasori. Accettazione, per altro, già segretamente avvenuta il 3 Settembre 1943, a Cassibile (Siracusa, Sicilia), sotto una tenda militare, con la firma accreditata, per l’Italia, del Generale Giuseppe Castellano, e quella del Generale americano Walter Bedell Smith, per la coalizione USA-GB; spavaldamente rivelata al mondo, in anteprima, alle 17:30 (18:30 ora italiana) dell’8 Settembre 1943, dal Generale Dwight David “Ike” Eisenhower (Comandante in capo delle Forze Alleate in Europa), dai microfoni di Radio Algeri (3); ed in fine – alle 19:42 dello stesso giorno – parimenti confermata dal Maresciallo Pietro Badoglio (Capo del Governo italiano, dopo l’arresto di Mussolini, il 25 Luglio 1943), a partire dalle antenne dell’EIAR (Ente Italiano Audizioni Radiofoniche) di Roma.
Sono passati tanti anni da allora… Ma il destino dell’Italia continua ancora oggi ad essere legato e cristallizzato a quell’infausto e catastrofico avvenimento.
Inutile nascondercelo. Quella resa – nei termini e nelle condizioni in cui avvenne – non fu soltanto un’ignobile e vergognosa capitolazione militare. Fu soprattutto il peggiore dei flagelli che gli allora responsabili dello Stato e del Governo del nostro Paese potessero infliggere alla Storia della nostra Nazione ed all’avvenire del nostro Popolo.
Quel giorno, infatti, non si accettò soltanto di venir meno alla parola data e di tradire con viltà (to badogliate)(4) tutti coloro che fino a quel momento avevano caparbiamente lottato fianco a fianco, nella medesima trincea, per cercare di liberare i Popoli “numerosi di braccia” dagli “affamatori che (ieri, come oggi) continuano ferocemente a detenere il monopolio di tutte le ricchezze della Terra”. Non si accettò unicamente di deporre momentaneamente le armi, per poi immediatamente ed illogicamente riprenderle in sottordine agli ex nemici del giorno prima, nella fallace ed ipocrita illusione di potersi trasformare in co-belligeranti(5) e, quindi, “co-vincitori” di quella guerra. Non si accettò esclusivamente di cancellare, con un banale tratto di penna, l’appena ritrovata dignità di un popolo che – grazie al Governo
1) Completamente estranea a qualsiasi tradizione legata alla guerra, la formula della “resa militare senza condizioni” era stata furbescamente ideata ed arbitrariamente imposta all?insieme degli alleati della Germania, dal Presidente degli Stati Uniti d?America, Franklin Delano Roosevelt, e dal Premier britannico Winston Churchill, nel corso della Conferenza di Casablanca (Marocco), avvenuta presso l?Hotel Anfa, dal 14 al 26 Gennaio 1943, ed alla quale aveva occasionalmente partecipato (senza esservi stato invitato) il Generale Charles de Gaulle, l?allora capo delle forze della cosiddetta Francia Libera.
2) Proclama Badoglio: “Il Governo italiano, riconosciuta l’impossibilità di continuare l’impari lotta contro la soverchiante potenza avversaria, nell’intento di risparmiare ulteriori e più gravi sciagure alla Nazione ha chiesto un armistizio al generale Eisenhower, comandante in capo delle forze alleate anglo-americane. La richiesta è stata accolta. Conseguentemente, ogni atto di ostilità contro le forze anglo-americane deve cessare da parte delle forze italiane in ogni luogo. Esse però reagiranno ad eventuali attacchi da qualsiasi altra provenienza”.
3) Testo del messaggio di Radio Algieri: “Qui è il Generale Eisenhower. Il Governo italiano si è arreso incondizionatamente a queste forze armate. Le ostilità tra le forze armate delle Nazioni Unite e quelle dell’Italia cessano all’istante. Tutti gli italiani che ci aiuteranno a cacciare il tedesco aggressore dal suolo italiano avranno l’assistenza e l’appoggio delle Nazioni alleate”.
4) Il verbo inglese che venne immediatamente coniato in Gran Bretagna, per indicare un tradimento con viltà.
5) In proposito, vedere: http://www.funzioniobiettivo.it/medie_file/badoglio.htm#tre
Mussolini (1922-1943) – era miracolosamente risorto dalle sue ceneri, dopo essere stato ininterrottamente assoggettato, calpestato e deriso dall?insieme delle Nazioni d’Europa e del Mediterraneo, per ben 16 secoli.
Quel giorno, insomma, gli ideatori ed artefici di quella resa – ingiungendo scelleratamente alla Flotta italiana(6) di consegnarsi(7) volontariamente agli anglo-americani e lasciando proditoriamente allo sbando e senza ordini il resto delle nostre Forze armate che erano schierate, a fianco dei Tedeschi, sui diversi fronti di guerra (situazione che permise ai soldati del Reich di disarmare e catturare(8) facilmente la quasi totalità dei nostri militari) – non avevano soltanto infangato la Storia e l’Onore di tutto un Popolo. Avevano, soprattutto, intenzionalmente e perversamente accettato – senza nessun genere di mandato da parte del Popolo italiano – di rinunciare alla libertà, all’indipendenza, all’autodeterminazione ed alla sovranità politica, economica, culturale e militare della nostra Patria.
Il tutto, ovviamente, per permettere all’ultimo Re traditore e fuggiasco (e, da allora, fortunatamente, cancellato dalla Storia, con la sua dinastia!), a suo figlio il Principe ereditario (soprannominato “Stellassa” o “U’ ricchione con gli stivali”), al fellone Capo del suo Governo (già “Marchese del Sabotino”: leggi, del sabotaggio), ad una banda di Ammiragli, Generali(9) e
6) Per saperne di più sul premeditato atteggiamento della Marina italiana durante il Secondo conflitto mondiale, vedere: Antonino Trizzino, Navi e poltrone, Mondadori, Milano, 1952; Gli amici dei nemici, Longanesi & C., Milano, 1959; Sopra di noi l’oceano, Longanesi & C., Milano, 1962; Navi e poltrone, edizione aggiornata e migliorata, Longanesi & C., Milano, 1963; Settembre nero, Longanesi & C., Milano, 1964; Romeo Bernotti, Storia della Guerra in Mediterraneo – 1940-1943, Vito Bianco Editore, Roma-Milano-Napoli, 1960; Pietro Caporilli, L’Ombra di Giuda, Eroi e Traditori nella tragedia italiana, Ed. Ardita, Roma, 1962; Angelo Iachino, Tramonto di una grande Marina. La tattica e la strategia della nostra Marina nel Mediterraneo, durante l’ultima guerra, Mondadori, Milano, 1966 ; Nino Bixio Lo Martire, Navi e bugie, ed. Schena, Milano, 1983; Gianni Rocca, Fucilate gli Ammiragli – La tragedia della Marina italiana nella Seconda guerra mondiale, Mondadori, Milano, 1987; Teucle Meneghini, In Mediterraneo potevamo mettere in ginocchio l’Inghilterra, Ed. Schena, Milano, 1999; E. Martini, A. Nani, Navi che non combatterono, Rivista Marittima, 2001; Carlo De Risio e Roberto Fabiani, La Flotta tradita – La Marina italiana nella Seconda Guerra Mondiale, De Donato-Lerici editori, Roma, 2002 ; Daniele Lembo, Le portaerei del Duce, Le navi portaidrovolanti e le navi portaerei della Regia Marina, Ed. Grafica MA.RO, Copiano, PV, 2004.
7) Questo l’elenco delle navi italiane che i Comandi della Marina – in obbedienza alle clausole della resa dell?8 Settemebre 1943 – consegnarono volontariamente agli anglo-americani, a Malta: (Corazzate) Giulio Cesare, Caio Duilio, Andrea Doria; (Incrociatori) Cadorna, Duca degli Abruzzi, Duca D’Aosta, Eugenio di Savoia, Garibaldi, Montecuccoli, Pompeo Magno; (Cacciatorpediniere) Da Recco, Velite, Artigliere, Grecale, Oriani; (Torpediniere) Aliseo, Animoso, Ardimentoso, Aretusa, Ariete, Calliope, Carini, Fabrizi, Fortunale, Libra, Mosto, Orione; (Sommergibili) Alagi, Atropo, Axum, Bandiera, Bragadin, Brin, Corridoni, Galatea, Giada, Jalea, Marea, Menotti, Nichelio, Onice, Settembrini, Squalo, Turchese, Vortice, Zoea + H1, H2, H4; Nave esploratore Riboty; (Corvette) Ape, Cormorano, Manaide, Gabbiano, Minerva, Pellicano. Oppure, presso il Grande Lago Amaro, in Egitto: (Corazzate) Littorio/Italia e Vittorio Veneto. O ancora, a Ceylon: Sommergibile Cagni e Nave Coloniale Eritrea. Queste le unità che preferirono auto-affondarsi: (Incrociatori) Taranto e Bolzano; (Cacciatorpediniere) Zeno, Corazziere, Maestrale; (Torpediniere) Cascino, Ghibli, Lira, Montanari, Procione, Impetuoso, Pegaso; (Corvette) Berenice, Euterpe, Persefone; (Cannoniere) Lepanto e Carlotto; Posamine Buccari; (Sommergibili) Ambra, Ametista, Aradam, Argo, Murena, Serpente, Sirena, Sparide, Volframio; (Motoscafi anti-sommergibile) Mas-423, Mas-424, Mas-437, Mas-553, Mas-559; Dragamine R.D.13; (Navi Cisterna) Pagano e Scrivia; Posacavi Città di Milano; Nave trasporto Vallelunga; ecc.; Queste le navi che furono affondate dalla Marina o dall’Aviazione tedesche: Corazzata Roma; (Cacciatorpediniere) Da Noli, Vivaldi, Sella, Euro; (Torpediniere) Stocco, Sirtori, Cosenza; Sommergibile Topazio. Queste le navi che si rifugiarono nei porti neutrali spagnoli: Incrociatore Attilio Regolo, (Cacciatorpediniere) Mitragliere, Fuciliere, Carabiniere + 5 unità minori. Alla “faccia” delle navi che non avevamo per contrastare adeguatamente lo sbarco anglo-americano di Pantelleria (capitolazione: 11 Giugno 1943); di Lampedusa (capitolazione: 12 Giugno 1943); in Sicilia (Licata-Gela-Marzamemi-Portopalo-Maucini-Pachino-Punta Castellazzo-Avola-Scoglitti-Siracusa-Augusta – “Operazione Husky” – 10 Luglio 1943 – fine dei combattimenti in Sicilia: 17 Agosto 1943); di Salerno (inizio dello sbarco: 8 Settembre 1943). C?è ancora bisogno di capire o di interpretare il significato ed il senso delle parole del successivo inno della Xª Mas: “Navi d’Italia che ci foste tolte, non in battaglia ma, col tradimento…”? E non si venga a dire che le nostre navi da guerra, pur numerose, mancavano comunque di nafta sufficiente per ingaggiare battaglia con la flotta anglo-americana! Come precisa Piero Sella – nell?articolo, El Alamein e la “guerra sbagliata”, L?Uomo Libero, N. 55, Aprile 2003, pag. 16 – “La marina aveva allora, nei suoi 32 depositi sparsi nei vari ancoraggi nazionali, oltre 2 milioni di tonnellate di nafta”!
8) I Tedeschi, nell?intento di fare fronte alla defezione italiana dai diversi fronti di guerra – con l?Operazione Achse (“Asse”) che venne lanciata alle 19:50 dell?8 Settembre 1943, dall?Oberkommando der Wehrmacht (OKW) – riuscirono a catturare e disarmare ben 82 Generali, circa 13.000 ufficiali e 402.600 soldati italiani. Secondo altre fonti, si parla addirittura di un totale di 1.006.730 di prigionieri (Italia settentrionale 415.682; Italia centro-meridionale 102.340; Balcani 164.986; Grecia ed isole dell?Egeo 265.000; Francia 8.722). Il tutto, senza contare l’annientamento dell’intera Divisione Acqui sull’isola di Cefalonia, in Grecia. Per maggiori informazioni su questi argomenti, vedere: Gianni Oliva, I vinti e i liberati, 8 Settembre 1943 – 25 Aprile 1945, Arnoldo Mondadori, Milano, 1994; Gerhard Schreiber, I Militari Italiani internati nei campi di concentramento del III Reich, SME – Ufficio Storico, Roma, 1997.
9) Tra i più noti: Raffaele De Curtain, Pietro d’Acquarone, Giacomo Zanussi, Mario Roatta, Paolo Puntoni, Antonio Sorice, Franco Maugeri, Bruno Brivonesi, Renato Sandalli, Giovanni Cuomo, Raffaele Guariglia, Umberto Ricci, Vito Reale,Gaetano Azzariti, Domenico Bartolini, Guido Jung, Pietro Parrone, Carlo Galli, Giovanni Acanfora, Leopoldo Picardi, Epicarmo Corbino, Carlo Favagrossa, ecc.
politici opportunisti o voltagabbana(10), a diversi banchieri massoni(11) notoriamente collusi con la Mafia(12), ed a qualche sparuto e ben pasciuto oppositore(13) dell?appena spodestato Regime fascista, di salvarsi fisicamente le “chiappe” dalle immancabili e legittime rappresaglie dell’ex alleato germanico ingannato e tradito, mettendosi “coraggiosamente” al sicuro, dietro le linee di fronte dell’ex nemico, con l’accondiscendente e interessata complicità e protezione degli eserciti anglo-americani invasori.
Insomma, è su questa “celeberrima”, “gloriosa” ed “esaltante” pagina della nostra Storia che si fonda la cosiddetta Resistenza(14) e la successiva restaurazione della democrazia parlamentare rappresentativa. Nonché l’ulteriore nascita dell’attuale Repubblica antifascista.
E, poi, ci si meraviglia che, in Italia, non ci sia più, da allora, una memoria storica condivisa; una Patria comune; un senso ordinario dello Stato; una visione generalizzata e partecipata del dovere sociale; una volontà collettiva di vivere insieme e di portare, ognuno, la sua “pietra” al cantiere della Nazione, per il bene comune!
Ci si sbalordisce, inoltre, ad esempio, che la politica – da “interesse generale di una società nei confronti, nei riguardi o nell’indifferenza di altre società” (Aristotele) – si sia trasformata, da allora, nel mio interesse di parte, contro il tuo; il tuo, contro il mio; il nostro, contro il loro; il vostro, contro il nostro o contro il loro, e così via, tutti facenti parte della stessa società. Che l’economia – da “arte di bene amministrare o di ben gestire quello che già posseggo, senza entrare in conflitto o contraddizione con l’interesse generale del popolo o della nazione di cui faccio parte” – sia diventata l’arte di arricchirsi individualmente, anche a discapito dell’interesse generale della società o, nella più parte dei casi, semplice sinonimo di fare esclusivamente i “propri affari” personali… ignorando, contrastando o sopraffacendo l’interesse economico generale del popolo e/o della nazione di cui si fa parte. Che il sociale – da “spazio di autocoscienza collettiva che, individualmente e collettivamente alimentato, permetteva ad ogni cittadino di essere, di esistere e di ricevere, senza per altro doversi mai umiliare o genuflettere nei confronti di nessuno” – si sia trasfigurato in quella giungla di egoismi reciproci, all’interno della quale, nella speranza di essere e di esistere, si cerca semplicemente di arraffare ciò che si può agguantare o abbrancare, e ci si rifiuta di dare o si fa finta di non potere accordare (o si tende a resistere con tutti i mezzi, per evitare di dover concedere) ciò che, invece, ognuno potrebbe senz’altro condividere, elargire o offrire.
Ci si stupisce, altresì, che i nostri “liberatori” del 1943-1945, abbiano, da allora, ampiamente dimostrato di essere i nostri più biechi ed invadenti colonizzatori politici, economici e “culturali”; che il nostro territorio nazionale continui, dal 1945, ad essere praticamente occupato da più di 100 basi(15) ed istallazioni militari e logistiche Usa e Nato; che i nostri
10) Questo genere di “gentiluomini”, per il loro tradimento (in certi casi, sin dal primo giorno di guerra!), verranno premiati dalla Coalizione alleata, con l?inserimento, nel Trattato di Pace di Parigi del 1947, dell?Articolo 16 che così recitava: “L Italia non incriminerà né altrimenti perseguirà alcun cittadino italiano, specialmente gli appartenenti alle forze armate, per avere tra il 10 giugno 1940 e la data dell’entrata in vigore del presente trattato, espresso la loro simpatia per la causa delle Potenze Alleate o aver condotto un’azione a favore di detta causa”.
11) Vedere, in proposito: http://www.italiasociale.org/articoli2006/notizie160106-1.html
12) Leggere per credere : http://www.liberamenteonline.info/index.php?option=com_content&view=article&id=727:storia-segreta-dello-sbarco-alleato-in-sicilia&catid=68:guerre-segrete&Itemid=106
13) Tra i più conosciuti: Ivanoe Bonomi, Vittorio Emanuele Orlando, Benedetto Croce, Carlo Sforza, Giulio Rodinò di Miglione, Pietro Mancini, Palmiro Togliatti, Salvatore Aldisio, Quinto Quintieri, Taddeo Orlando, Antonio De Curtein, Adolfo Omodeo, Alberto Tarchiani, Fausto Gullo, Attilio Di Napoli, Francesco Cerabona, Vincenzo Arangio-Ruiz, ecc.
14) Per averne un’idea più precisa, leggere quest’articolo di Claudio Mutti, intitolato “L’amblimoro antifascista”, consultabile a questo sito: http://www.claudiomutti.com/index.php?url=6&imag=2&id_news=82
15) Vedere, in proposito, il mio: Dal “Mare Nostrum” al “Gallinarium Americanum” – Basi USA in Europa, Mediterraneo e Vicino Oriente, articolo, EURASIA – rivista di Studi Geopolitici, No. 3 – 2005, pp. 81-94; una mia rimessa a punto sul sito Eurasia, a proposito di alcune contestazioni: http://www.cpeurasia.org/?read=6655; Programma Matrix: http://www.youtube.com/watch?v=zta5359CHhA – e per averne la certezza: http://www.defenselink.mil/pubs/BSR_2007_Baseline.pdf – http://www.stormingmedia.us/83/8357/A835784.html – http://www.geocities.com/Pentagon/9059/usaob.html – oppure, per gli ultimi dati aggiornati al 2008, digitare su Google:Department of Defense Base Structure Report (BSR) FY 2008 Beseline (c?è un pdf da scaricare). Vedere ugualmente : Le basi USA in Italia 1ª parte – you tube – http://www.youtube.com/watch?v=ith_t0fXJWA – Le basi USA in Italia 2ª parte – you tube – http://www.youtube.com/watch?v=nxPCD6nallE&feature=related
soldati siano diventati dei semplici meharisti/ausiliari di Us-Israel, a completa disposizione dei loro inconfessabili interessi e “ruschi” in Palestina, nei Balcani, in Iraq e/o in Afghanistan; che i partiti politici italiani (di Destra, di Sinistra, di Centro, di Centro-Destra e di Centro-Sinistra) siano tutti indistintamente asserviti al “partito americano”; che a seguito di due G-20 (Londra e L’Aquila)(16) – espressamente convocati per far fronte alla crisi economica in corso e tentare di mettere un freno agli imbrogli ed ai “tours de passe-passe” della Finanza internazionale (per evitare – così, ogni volta, ci viene assicurato! – che possano avvenire ulteriori e più catastrofiche rapine organizzate o nuove e più assurde “socializzazioni delle perdite” alla faccia e sulla schiena del contribuente) – non sia avvenuto nulla che lasci sperare in un migliore avvenire (al contrario, in Borsa – nonostante le recenti “sparate” del pigmeo dell’Eliseo – tutto continua a svolgersi come prima della crisi, se non peggio di prima!).
Ci si sorprende ugualmente che le uniche notizie dal mondo che ci è ancora concesso di conoscere sui media, sono quelle che interessano esclusivamente Washington e Tel-Aviv; che il “Signoraggio” ed i relativi arbitrari interessi, illegalmente pretesi dalle Banche di emissione sugli ordinari tiraggi di carta-moneta, continuino a rappresentare i nove decimi del nostro debito interno; che quando l’attuale Ministro dell’Economia e delle Finanze si era permesso il lusso (vista la crisi economica in corso) di proporre di tassare straordinariamente gli enormi guadagni della Banca d’Italia che erano stati automaticamente registrati da quest’ultima attraverso la rivalutazione borsistica dell’oro/metallo delle sue riserve (da 300 dollari l’oncia agli attuali all’incirca 950 dollari!), gli sia stato semplicemente risposto “picche”, con l’istantanea ed automatica “levata di scudi” ed il qualificato ed insindacabile avallo della Caryatis quirinalensis, degli abituali leccapiedi dei poteri forti di Bruxelles e degli gnomi della BCE.
Ci si sbigottisce, in fine, che quando il Berluska si era pubblicamente cosparso la “testa di cenere” nei confronti del leader libico Gheddafi e l’aveva ricevuto in pompa magna a Roma, per cercare di assicurare un minimo di autonomia energetica all’Italia ed un po’ di lavoro per le nostre imprese in fallimento o in estrema difficoltà, sia stato immediatamente convocato (il pomeriggio stesso della partenza dall’Urbe del Beduino della Sirte!) a Washington, per la rituale “tiratina d’orecchi” (ah no, caro mio, così non va! Il Vicino e Medio Oriente, come lei sa, è una nostra “riserva di caccia”…) e, da quel momento – nonostante la sua infaticabile e volenterosa fedeltà ad Us-Israel – ugualmente sottoposto al sadico e vizioso “pilotto” della stampa (di centro, di centro sinistra e di sinistra), per le sue “innocenti” scappatine pecorecce, con sfacciati ed insistenti argomenti “calvinisti”… (tanto cari ai “puritani” di Londra e d’oltre Atlantico!) e l’implicito e premeditato (e… mal calcolato!) intento di costringerlo a dimissionare, per farlo rimpiazzare, come Primo ministro, dall’attuale Governatore di Bankitalia (un fedelissimo della Goldman Sachs: un nome, una garanzia!); che il problema degli immigrati extra-comunitari provenienti dal Sud del Mediterraneo – Commissione europea dixit… – debba invariabilmente continuare ad essere risolto, solo ed esclusivamente dall’Italia (come se “l’oceano di miseria” del mondo o soltanto dell’Africa e del Vicino-Oriente, potesse essere unicamente “digerito” ed assimilato dalla limitata capienza del “bicchiere” Italia!); ecc.
Il lettore potrebbe dire: ma che c’entra tutto ciò, con la capitolazione italiana dell’8 Settembre 1943′
C’entra, c’entra… Altrochè se c’entra!
16) Va da sé che il prossimo G-20, previsto a Pittsburgh per il 24 ed il 25 Settembre 2009, sarà la copia conforme dei precedenti!
Proviamo ad immaginare, per un attimo, quale avrebbe potuto essere l’avvenire dell’Italia, se – tra il 25 Luglio e l’8 Settembre 1943, invece di gettare frettolosamente e criminalmente, con “l’acqua sporca” di certi errori del Fascismo, anche il “bambino” dei suoi indiscutibili successi politico-economici e delle sue, ancora oggi, insuperate conquiste sociali – si fosse realisticamente tentato di realizzare un’assennata e doverosa sintesi tra Fascismo ed Antifascismo, e tutti assieme, si fosse giunti alla sana ed equilibrata decisione di impiegare le comuni energie, per far fronte agli eserciti anglo-americani invasori (ed eventualmente – perché no! – anche per contrastare, ridimensionare o infirmare una certa arroganza tedesca), per avere comunque la speranza di potere ottenere, non dico una vittoria o un “pareggio” ma, quantomeno, una pace più ragionevole, con un minimo d’onore.
“Del senno del poi – direbbe Alessandro Manzoni(17) – ne son piene le fosse”!
Certo, e conosciamo ugualmente come andarono effettivamente le cose.
Quel maledetto 8 Settembre, purtroppo – contro ogni umana logica ed ogni ordinario buon senso, e dimenticando che la Libertà, ad un Popolo, non la regala mai nessuno! – si preferì la “fazione”, alla Nazione. E tra i due “litiganti” (fascisti ed antifascisti), vinse l’imperialismo USA (da sempre, fedele mercenario della Finanzia internazionale cosmopolita). Un cancro che ancora oggi – in nome del libero mercato e della democrazia del numero – continua immutabilmente ad ammorbare, corrodere e consumare – oltre alla dignità dell’insieme dei popoli del mondo – i resti dell’antico tessuto connettivo della nostra Nazione.
Come la Storia ci insegna, però, sappiamo altresì che “non è mai troppo tardi”(18)…
Smettiamola, pertanto, di nasconderci dietro ad un dito. Sappiamo benissimo che la libertà, l’indipendenza, l’autodeterminazione e la sovranità politica, economica, culturale e militare dell’Italia e dell’Europa dipendono soltanto da noi e dalla volontà che avremo, in un prossimo futuro, di volerle collettivamente ed irriducibilmente riconquistare. Il va sans dire: senza distinzioni politiche o partitiche di sorta!
Nella Storia di un Popolo, infatti, non è mai veramente tardi… per riuscire a liberarsi dal tradimento e, con esso, da tutte quelle “comparse” che, ieri come oggi – in veste da valvassini o da valvassori (o da aspiranti tali…) ed in nome di quell’immondo e riprovevole 8 Settembre – continuano impunemente a governarci per conto terzi ed a gozzovigliare sadicamente sulle nostre spalle, come se l’Italia dovesse rimanere per sempre una Colonia statunitense(19) e la Seconda guerra mondiale si fosse conclusa soltanto ieri.
Alberto B. Mariantoni ©
17) “I Promessi Sposi”, Cap. XXIV.
18) Dal titolo di un programma televisivo RAI degli anni „60-?68, condotto dal pedagogo Alberto Manzi (1924-1997).
19) Per verificare se l’Italia è o non è una Colonia statunitense, chiedo al lettore di domandare ai politici della sua circoscrizione, notizie riguardanti questi accordi segreti: a) – le clausole segrete della „Convenzione d?Armistizio? del 3 Settembre 1943; b) – le clausole segrete del „Trattato di pace? imposto all?Italia, il 10 Febbraio del 1947 (Parigi); c) – il „Trattato NATO? firmato a Washington il 4 Aprile 1949, ed entrato in vigore il 1 Agosto 1949; d) – il „Bilateral Infrastructure Agreement? (BIA) o „Accordo segreto USA-Italia? del 20 Ottobre 1954 (Accordo firmato dal Ministro Scelba e l?Ambasciatrice statunitense Clare Booth Luce, e mai sottoposto alla verifica, né alla ratifica del Parlamento); e) – il Trattato Italia-NATO, firmato a Parigi il 26 Luglio 1961 (reso operativo con Decreto del Presidente della Repubblica No. 2083, del 18 Settembre 1962); f) – Accordo bilaterale Italia-USA, firmato dal Governo Andreotti, il 16 Settembre 1972; g) – il „Memorandum d’intesa USA-Italia? (Shell Agreement) del 2 Febbraio 1995; h) – Accordo segreto „Stone Ax? (Ascia di Pietra), concluso inizialmente negl! i anni „50/?60 e rinnovato l?11 Settembre 2001.
tratto da:
http://francocolombo.ilcannocchiale.it/2009/09/02/8_settembre_liberiamoci_dal_tr.html
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